Cellule autonome con un obiettivo comune, che comunicano tra loro tramite web . Il modello organizzativo, fatte le dovute differenze, è quello di Al Qaeda . Una rete di attivisti che collaborano senza una struttura di vertice precisa, eccetto il leader ispiratore Beppe Grillo e il trainer dei grillini, quello che consiglia come comunicare tra loro e all’esterno, il guru Gianroberto Casaleggio.
Ma prima di tutto ovviamente Beppe Grillo, che si muove via treno (non guida mai) oppure sfrutta passaggi in auto forniti dai suoi grillini. In questa campagna elettorale il comico-leader si è invece spostato a bordo di camper. A marzo aveva pubblicato un post : «Sto cercando un camper che mi accompagni per il tour elettorale 2012. Ne sto cercando uno in buono stato dove possa anche dormire. Mi presti il tuo? ». Centocinquantanove risposte tra cui dozzine di inviti a casa, «Beppe se passi per Treviso ti offro una pastasciutta!», «Io c’ho un furgoncino...se vuoi lo puoi prendere... tra l’altro è a metano!!!», compreso il fornitore a gratis del camper su cui Grillo si è spostato, da Pinerolo a Sciacca, per le feste in piazza (guai a chiamarli «comizi»).
Cinquecentosessantamila followers su Twitter , ottocentomila su Facebook , la campagna elettorale è proseguita lì, senza media tradizionali («Partecipare ai talk show fa perdere voti e credibilità all’intero Movimento. Chi lo fa deve sapere che d’ora in poi farà una scelta di campo», avverte Grillo dal blog , riferendosi ai due grillini che sono andati a Ballarò e Omnibus ). Anche senza soldi, perché il Movimento ha rinunciato ai circa 1.700.000 euro di rimborsi elettorali maturati nelle scorse regionali, e Grillo (dotato di un ottimo patrimonio personale) non fa da main sponsor del Movimento («Dicono che lo finanzio io! Io che sono di Genova!»).
Come ha fatto allora? Il M5S si finanzia con le donazioni dei simpatizzanti (sul blog c’è l’iban di un conto corrente dove versare), e basta poco, visto che la campagna elettorale del nuovo sindaco di Sarego, nel vicentino, un trentenne che si è pappato in un sol boccone 20 anni di storia leghista, è costata 356 euro, e quella del grillino boomer di Parma, Pizzarotti ( che sta cercando gli assessori su internet),6mila euro.
«Conta la Rete, ma i partiti non riescono a capirlo, sono morti», dicono loro. Ma chi li coordina questi? Apparentemente nessuno. La cellula base non si chiama «sezione»,ma meet up , cioè un forum su internet. E il meet up locale, poniamo di Voghera, non risponde ad un responsabile provinciale Cinque stelle di Pavia e poi ad un coordinatore regionale lombardo. Semplicemente perché non ci sono. Solo in Piemonte, che è tra le aree più avanzata del grillismo (due consiglieri regionali), esiste un «referente dei territori»che è Ivan Della Valle («assunto a tempo determinato, stipendio netto euro 1.600 per 13 mensilità »).
Ma è un collettore di informazioni, non un coordinatore. In Emilia- Romagna, altra regione che ha eletto due consiglieri,non c’è nemmeno quello, come in tutte le altre. Nessun referente, tutti slegati, a parte Beppe Grillo, che comunica con i grillini via mail o tramite il suo staff di tre persone, e che a suo tempo ha fornito le linee guida da seguire, prima con il «Non Statuto», poi col «Programma», e poi con le tre regole auree a cui devono attenersi tutti. Primo, non si prendono rimborsi elettorali. Secondo, si va da soli, cioè non ci si allea con nessuno mai. Terzo, non si creano associazioni.
Questa terza regola significa che i grillini non possono creare una Associazione Cinque Stelle locale, perché questa avrebbe un presidente, un segretario, un tesoriere, e dunque riprodurrebbe lo schema del partito. Cosa che si vuole evitare come la peste. Ma come si fa a candidarsi con Grillo? Cosa serve per essere ammessi nel Movimento? Per iscriversi basta essere maggiorenne e non far parte di partiti. Per creare una lista e candidarsi serve anche non aver svolto in precedenza più di un mandato elettorale ed essere incensurati.
Per questo Grillo, che ha una condanna per omicidio colposo (un incidente in macchina), non potrà mai essere candidato dal Movimento. Le domande, si legge, vanno recapitate a «Beppe Grillo- Casella Postale 1757, 20101 Milano». Ma se una volta ammesso e titolare di una lista Cinque stelle, un grillino impazzisse e si mettesse a sostenere centrali nucleari e inceneritori, chi lo caccerebbe, visto che non è un partito e non ci sono coordinatori? Qui interviene la questione del simbolo.
L’articolo 3 del «Non Statuto» dice infatti: «Il nome del Movimento 5 Stelle viene abbinato a un contrassegno registrato a nome di Beppe Grillo, unico titolare dei diritti d’uso dello stesso».Sarebbe quindi Grillo a impedirgli l’uso del simbolo Cinque stelle, estromettendolo di fatto dal partito. Pardon, dal movimento.
Che con questa «non struttura» ha già sfornato quattro consiglieri regionali, 250 consiglieri comunali, un sindaco e altri quattro al ballottaggio (Parma, Comacchio, Budrio e Mira in Veneto). Domanda: se il Movimento cresce e magari arriva in Parlamento, reggerà il modello «sito internet»?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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