Gli eco-vandali infangano Venezia: Schlein e Conte fanno scena muta

Mentre il governo di centrodestra condanna i blitz di Ultima Generazione, la sinistra italiana preferisce non esporsi. Il silenzio assenso di dem e grillini gioca a favore degli eco-vandali

Gli eco-vandali infangano Venezia: Schlein e Conte fanno scena muta
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La sinistra perde il pelo ma non il vizio. Sei ragazzi di Ultima Generazione, il gruppo italiano più folto di eco-vandali, rovesciano fango e liquido sulle colonne esterne della Basilica di San Marco e la sinistra, come da copione, tace. Nessuna dichiarazione pubblica della paladina dem Elly Schlein. Nessuna intervista fragorosa di Giuseppe Conte, leader pentastellato. Un silenzio assenso che purtroppo vale più di mille parole: i gesti estremisti di sinistra, secondo la logica del cosiddetto campo largo, non vanno condannati.

Il blitz di Ultima Generazione

A niente è servito il blitz degli “ecologisti” contro la città di Venezia. Dalle parti della sinistra nostrana, sempre pronta a far sentire la propria voce, nessuno hanno detto nulla. Scena muta davanti al vile attacco di ieri. Sei attivisti di Ultima Generazione, armati di fango e altri liquidi, non hanno risparmiato nemmeno la storia di Venezia e della sua Basilica di San Marco. Prima hanno versato il fango sulle colonne della Basilica e poi hanno srotolato lo striscione con la solita scritta, “Fondo riparazione”.

La firma dell’attacco è quella di Ultima Generazione, il gruppo di eco-teppisti italiani che negli ultimi mesi, dai blocchi stradali agli attacchi vandalici, si sta “distinguendo” per il livello di demagogia e inutilità. Dalle parti dell’esecutivo, come giusto che sia, è arrivata una condanna netta. Il primo ad essersi esposto è il ministro della Cultura. "Non può definirsi, come nelle intenzioni degli eco-vandali, un allarme antincendio, ma un gesto vile e inqualificabile quello posto in essere a Venezia. Uno sfregio - ha sottolineato il ministro Gennaro Sangiuliano - a uno dei simboli più illustri del patrimonio culturale nazionale che va sanzionato con fermezza".

Il silenzio di Pd e M5S

Seguito, a strettissimo giro, dal governatore del Veneto Luca Zaia che ha parlato di “manifestazione assolutamente da condannare. "Rispetto al massimo le proteste democratiche di tutti, ci mancherebbe, soprattutto se riguardano temi così importanti come quello del cambiamento climatico", ha detto il presidente della regione aggiungendo:"ma da qui ad imbrattare la Basilica di San Marco piuttosto che altri edifici direi decisamente no". Le proteste, secondo Zaia, devono essere fatte "in maniera rispettosa non solo della proprietà altrui ma in particolar modo del clima. Se si vuole veramente porre la questione evitiamo di fare manifestazioni come queste che sono assolutamente da condannare".

Immediate anche le reazioni delle massime cariche dello Stato. "Ferma condanna" dal presidente del Senato Ignazio La Russa, e dal Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. "Manifestare le proprie opinioni è legittimo - ha detto Fontana - infangare un patrimonio mondiale della cultura, come la Basilica di San Marco, è ingiustificabile". Insomma, mentre il governo guidato da Giorgia Meloni condanna le azioni ideologiche e violente degli eco-svalvolati, la sinistra progressista e democratica preferisce non parlare.

Delle due l’una: o l’asse Schlein-Conte non si accorge dell’emergenza oppure, ancora più grave, è consapevole che esporsi sul tema significa opporsi alle ali più estremiste dei rispettivi partiti che, in ultima istanza, benedicono queste eco-follie.

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