- Pare che a sinistra ci sia fibrillazione per il tentativo di Paolo Gentiloni di diventare il federatore del campo largo in modo da tornare a fare il premier al posto dei leader di partito. Il sogno di molti giornali è quello di ripetere il miracolo di Romano Prodi, il professore di cui sono tutti innamorati. Io però vorrei sommessamente far notare che i suoi governi non sono mai durati oltre i due anni e che in un caso le elezioni le ha pure vinte per un pugno di voti. La verità è che né Prodi né tantomeno Gentiloni hanno il carisma del capopopolo: possono riuscire a coagulare un’accozzaglia, ma formare una maggioranza coesa è un’altra cosa. Berlusconi aveva il carisma, Meloni pare averlo, loro no.
- Matteo Salvini rilancia il suo desiderio di tornare al Viminale, ma Giovanbattista Fazzolari sbatte il portone. Capisco il desiderio del leader della Lega, ma a forza di tirare la corda prima o poi si spezza. Ripetere quel ritornello ("mi è rimasto nel cuore") sta diventando un vizio.
- Il divieto di fumo all’aperto a Milano? Da non tabagista, un po’ di goduria c’è. Ma in realtà si tratta di una misura inutile e totalmente inapplicabile. Una cosa è sanzionare i locali che fanno fumare all’interno, un’altra è pensare di colpire i cittadini che sono all’aperto, calcolare i metri di distanza e poi riuscire a far loro le multe. Se va bene, se ne vedranno due o tre in una vita intera. E intanto la gente continuerà a fumare come sempre. Pensate davvero che in Curva Nord allo stadio non si accenderanno sigarette alla faccia di Beppe Sala? E secondo voi i fumatori non butteranno la sigaretta appena scorgono una pattuglia della polizia all’orizzonte? Suvvia. Se riusciranno ad applicare la normativa, tanto di cappello. Ma io non ci credo.
- Comunque Cecilia Sala è rinchiusa in “una cella singola”. Il che non significa che sia “in isolamento”, come scrivono oggi alcuni giornali. Se dovessi trovarmi in quella condizione, non sono sicuro di voler condividere il mio tempo con altre persone mentre il governo cerca di riportarmi a casa.
- Chiara Ferragni evita la querela del Codacons con una sostanziosa donazione. Poi dicono che i soldi non possono comprare tutto…
- Poi voglio dire: evidentemente la faccenda del pandoro non le ha insegnato il significato vero della beneficenza. Anche in questo caso non versa soldi ai bisognosi (le donne vittime di violenza) per il gusto di farlo o per sentirsi bene con la sua coscienza, ma allo scopo - un tantino egoistico - di risolvere una vertenza penale e giudiziaria che rischiava di risultare scomoda. Insomma: non proprio il significato profondo del dono disinteressato.
- Ho trovato di cattivo gusto la vignetta del Foglio sul riserbo chiesto da Guido Crosetto per la vicenda di Cecilia Sala. Meloni&co non stanno chiedendo di tenere i toni bassi alla stampa italiana per censurarla, sai cosa importa a loro: l’Iran non è “amico” di questo esecutivo e men che meno di FdI, che anzi potrebbe sfruttare a suo favore una polemica contro un regime islamico che tanto piace alla sinistra. Il punto è che quando un cittadino italiano viene catturato all’estero, soprattutto se non si tratta di un Paese Ue, occorre lavorare di intelligence e diplomazia. Il caos mediatico è utile a vendere copie, non a riportare la Sala in Italia.
- Pensatela come volete, ma sul terzo mandato sono pienamente d’accordo con Vincenzo De Luca. È una follia immaginare che il presidente della Repubblica possa essere eletto mille mila volte da un voto non popolare, ma un governatore che si conquista le preferenze debba per forza fermarsi a tre. O tutti, o nessuno.
- Il Domani ha in parte ragione: quello avviato dal Papa a Natale è a tutti gli effetti un “Giubileo politico” che punta su clima, debito e poveri. E il problema è proprio questo. La lotta di Giovanni Paolo II contro il comunismo era sì “politica”, ma fondata sulla guerra al materialismo comunista che faceva dell’essenza spirituale dell’uomo il principale nemico. Aveva cioè un significato prettamente teologico, oltre che sociale. Ciò che manca a questo Santo Padre è proprio l’essenza stessa del messaggio divino: di leader politici ne abbiamo a iosa, non ne serve un altro vestito di bianco. Occorre che la Chiesa ritrovi la sacralizzazione del mistero divino. Ormai perduta.
- Marco Travaglio è contrario alla divisione delle carriere nella magistratura, e sinceramente non si capisce bene perché. Il direttore sostiene che la riforma trasformerebbe il pm in un “avvocato della polizia”, tutto teso a “condannare più gente possibile” mentre ora la Costituzione gli assegna il ruolo di cercare la verità con imparzialità. Tutto verissimo, ma fuori dal mondo. Quello che Costituzione afferma non è ciò che da tempo accade nella verità. Non è vero, alla prova dei fatti, che “il pm se si convince dell’innocenza dell’imputato deve chiedere di assolverlo”: non succede praticamente mai. I migliaia di incarcerati senza prove certe sono lì a dimostrarlo. E i tremendi errori giudiziari, alcuni grossolani, come nel caso di Renzi e di Salvini, dimostrano che i pm agiscono già oggi per cercare di condannare a tutti i costi il presunto innocente, portando in tribunale anche imputati che non hanno la minima speranza di riuscire a condannare. Tanto ci pensa il processo mediatico ad ucciderlo.
- Vi ricordate quell'orribile video del blitz di alcuni studenti e centri sociali di sinistra che irruppero ad un convegno organizzato dagli studenti di Comunione e Liberazione? Urla, bestemmie, minacce, una bottiglia d’acqua rovesciata in testa e spintoni vai: alla fine i relatori, professionisti di alto livello, erano stati costretti ad andarsene. Una censura vera e propria, passata in sordina in un dibattito pubblico sempre così debole nel condannare gli atti intimidatori dei giovani compagni. Beh, dovete sapere che uno degli studenti colpevoli dei raid intimidatorio è stato sospeso dall’Università Statale di Milano. Deo gratias, direte voi. Vero. Ma a ricoprire d’assurdo una storia di per sé tragica c’è la protesta dei collettivi di sinistra che ritengono la punizione una sorta di “repressione” verso il dissenso. Loro parlano di censura, capite? Loro che hanno impedito ai relatori di parlare. Loro che hanno bloccato un convegno. Loro che hanno imposto con la violenza le loro idee.
Il mondo è davvero al contrario, ma qui superiamo ogni limite. É necessario che qualcuno spieghi a questi ragazzotti finti rivoluzionari che la democrazia è una cosa seria, così come la libertà. E loro, banalmente, non ci hanno capito un ca…- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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