Urne chiuse in Basilicata per le elezioni regionali. 567.959 elettori lucani dislocati nelle 682 sezioni dei 181 comuni sono stati chiamati ai seggi per scegliere il proprio governatore e i 20 nuovi consiglieri e, come presidente di Regione, hanno scelto in maniera evidente Vito Bardi, capo della giunta uscente sostenuto da tutto il centrodestra insieme ad Azione e Italia Viva. Sconfitto nettamente Piero Marrese, appoggiato dalla sinistra giallorossa e sotto di quattordici punti percentuali, ed Eustachio Follia di Volt.
Si è trattato dell'ultimo voto tenuto in Italia prima del tanto atteso appuntamento elettorale delle Europee dei prossimi 8 e 9 giugno: un banco di prova generale prima dal quale potrebbe anche nascere un nuovo interessante laboratorio politico e che vede trionfare senza appello alcuno la maggioranza di governo: "Ringrazio di cuore tutti i cittadini che hanno voluto confermare il loro sostegno alle nostre politiche - scrive sui social Giorgia Meloni -. La vostra fiducia è il motore che ci spinge avanti ogni giorno. I miei auguri di buon lavoro a Vito Bardi, alla giunta che si insedierà e ai consiglieri eletti. Avanti con impegno e determinazione".
In tarda serata sono arrivati i risultati di tutte le 682 sezioni scrutinate, ma già un paio d'ore dopo dall'inizio dello spoglio il trend aveva visto Bardi avere accumulato un vantaggio incolmabile con il 56,6% (153.088 voti in assoluto) contro il solo 42,1% di Marrese (113.979); Eustachio fermo all'1,2% (3.269). Nella lista di centrodestra in appoggio al governatore uscente, Fratelli d'Italia suggella la propria leadership di coalizione con il 17,3%, Forza Italia si issa al 13%, la Lega al 7,8% e Azione di Marcello Pittella al 7,5%. Altri partiti, tra cui Italia Viva - che è compresa nella lista civica Orgoglio Lucano -, hanno raggiunto complessivamente il 12%. Nell'alleanza di centrosinistra, il Partito Democratico ha ricevuto il 13,8% dei consensi, Basilicata Casa Comune di Angelo Chiorazzo l'11,1%, il Movimento 5 Stelle il 7,6%, Alleanza Verdi-Italia il 5,8% e, infine, Basilicata Unita il 2,8%.
Nel frattempo, a metà pomeriggio, erano arrivati anche i dati definitivi sull'affluenza. I numeri ufficiali comunicati alle ore 15 di oggi dal Ministero dell'Interno (ed elaborati dall'AGR Basilicata) hanno fornito un risultato conclusivo su chi è andato fisicamente ai seggi, rappresentato dal 49,8%, per un totale di 282.825 cittadini lucani. Un calo di poco più di tre punti e mezzo rispetto al 24 marzo 2019 (53,5%): un divario che però si rivela più netto rispetto all'apparenza considerando che all'epoca si votava in un'unica giornata. Se in provincia di Matera l'affluenza registrata è al 54,08% (contro il 56,03% di cinque anni fa), nella circoscrizione di Potenza è al 47,92% (52,40% un lustro fa).
Bardi: "Vittoria netta"
Bardi in serata parla di "una vittoria chiara" ringrazia "i lucani per la fiducia che mi hanno accordato, per la seconda volta". "É una grande responsabilità che sento verso tutti loro, anche verso i lucani che non mi hanno votato o che non si sono recati alle urne. Continuerò ad essere il presidente di tutti", è il messaggio del governatore che ora preparerà il suo secondo mandato in Basilicata.
L'affluenza - ha continuato Bardi - ha sicuramente penalizzato il centrosinistra, "che ne è anche in parte la causa: gli elettori hanno sanzionato lo spettacolo triste che la sinistra ha messo in campo negli ultimi mesi. Hanno perso perché loro parlavano di Bardi mentre noi della Basilicata. È stato un grande successo della nostra coalizione". Il laboratorio lucano vede un allargamento della coalizione di centrodestra che, a questo punto, diventa il vero campo largo che non è stato costruito invece dalla sinistra.
"Voglio ringraziare i leader nazionali del centrodestra, di Italia Viva e di Azione, tutti i candidati, i militanti e i volontari che si sono impegnati senza riserve in questa campagna elettorale", ha detto l'esponente di Forza Italia. "Rivolgo un saluto a Piero Marrese ed Eustacchio Follia con cui mi sono confrontato. Adesso - ha concluso - di nuovo al lavoro per programmare le priorità dei prossimi cinque anni insieme a tutte le forze politiche della coalizione". Insieme al confermato governatore Bardi, erano presenti all'albergo Le Primule di Potenza anche la ministra Alberti Casellati e il capogruppo alla Camera di Forza Italia Barrelli. I tre hanno brindando alla vittoria stappando una bottiglia di spumante.
Chi vince e chi perde
Sono Angelo Chiorazzo di Basilicata Casa Comune, per il centrosinistra, e Marcello Pitella di Azione, per la coalizione di centrodestra i due candidati alla carica di consigliere che hanno ottenuto più preferenze alle regionali lucane. Entrambi sono stati eletti in provincia di Potenza, Chiorazzo con 7.284 preferenze e Pittella con 7.157. Al termine delle 682 sezioni scrutinate, i 20 seggi sono stati così distribuiti: 12 alla maggioranza, di cui 4 a Fratelli d'Italia, 3 a Forza Italia, 2 alla Lega, 2 ad Azione, 1 a Orgoglio Lucano; 7 alla minoranza, di cui 2 al Partito Democratico, 2 a Basilicata Casa Comune, 2 al Movimento 5 Stelle e 1 ad Alleanza Verdi Sinistra-Psi-La Basilicata Possibile, per un totale di 7 seggi ai quali si aggiunge quello del candidato alla presidenza della Regione, Piero Marrese. Tre le donne che entrano in Consiglio: Maddalena Fazzari di FdI e Viviana Verri e Alessia Araneo, entrambe del Movimento 5 Stelle.
Per quanto sia spesso ardito fare un paragone con le tornate elettorali precedenti, due dati di fatto sono incontrovertibili: il boom di Forza Italia e il tracollo inesorabile dei 5 Stelle. Il partito guidato da Antonio Tajani prende quattro punti percentuali in più (poco più di 32mila di preferenze) rispetto al dato poco superiore al 9% del 2019 e delle Politiche del 2022, mentre il 20% di cinque anni fa e addirittura il 25% del settembre 2022 si trasforma in un risultato a una cifra sola (sotto l'8%) per Giuseppe Conte, nettamente sorpassato sia dal Pd sia dal movimento di Angelo Chiorazzo (11%), il quale si prende una gustosa rivincita rispetto al veto dagli stessi grillini alla sua candidatura a governatore.
Sorprende "poco" la crescita di FdI (5,9% alle ultime Regionali), che nella spinta propulsiva a livello nazionale diventa comunque il primo partito della Basilicata; mentre la Lega riesce a tenere rispetto a due anni e mezzo fa, quando prese l'8,9% nel rinnovo per il Parlamento Italiano (impossibile invece confrontarla con l'exploit di Salvini a fine anni '10). Carroccio, in ogni caso, sorpassata per la terza volta su tre dai forzisti nelle regioni andate al voto nel 2024.
Per il Pd era impossibile fare peggio del 2019 visto che nello scorso voto lucano il suo simbolo era quasi impossibile (si era presentato sotto forma di "Comunità democratiche"). Boom dell'esordiente Azione in Basilicata grazie soprattutto al ruolo di Pittella, re delle preferenze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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