Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.
“Nessuno ha voluto salvarli” - La Repubblica
“La guardia costiera sapeva ma non ha salvato i migranti” - Il Fatto Quotidiano
“Salvini e la Guardia Costiera hanno lasciato morire i migranti” - Domani
“Una strage di Stato” - La Stampa
Questi sono solo alcuni dei titoli di giornale apparsi per gettare fango e ombre sul governo Meloni. Titoli che puntano il dito contro gli uomini e le donne dello Stato. Un vero e proprio sciacallaggio mediatico. Tutte false notizie. Chiariamo subito una cosa: il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi poteva evitare di dire quella frase sulle partenze?
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Si, ovvio. Avrebbe fatto meglio a tacere ma questo non significa che sia complice della morte dei 67 migranti naufragati a pochi metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro, in Calabria.
Andiamo per ordine
Potevano essere salvati? Sì, come sempre, come tutti, ma non c’è stata nessuna comunicazione di emergenza. Non era necessario. La barca partita dalla Turchia viaggiava senza alcun problema di galleggiamento. Il mare non era in condizioni tali da impedire all’imbarcazione di navigare. Nessuno ha lanciato l’Sos se non solo dopo lo schianto a pochi centinaia di metri dalla battigia. Basta mettere in ordine i fatti.
Il caicco carico di migranti è stato avvistato intorno alle 22 da un aereo di Frontex, a 40 miglia dalla costa italiana. In acque internazionali. Per Frontex che lo sorvola per circa 6 minuti l’imbarcazione non sembra avere problemi di navigazione. In coperta c'è solo una persona. Le altre sono sotto, ma non si vedono bene. Difficile stabilire quante. Come di consueto viene allertata la Guardia di finanza e informata la Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma. Si muove subito la Guardia di finanza con due imbarcazioni, la motovedetta V.5006 della Sezione Operativa Navale di Crotone e il Pattugliatore Veloce P.V. 6 «Barbarisi» del Gruppo Aeronavale di Taranto, che non intercettano il caicco e tornano in porto per «l'impossibilità di proseguire in sicurezza», come scrive la stessa Guardia di finanza nei verbali.
Una semplice e comune operazione di polizia. Come tante, come spesso accade lungo le nostre coste. Migliaia di migranti sbarcano indisturbati e spariscono nel nulla. Questa volta, però, qualcosa si è messa di traverso tra il caicco e la spiaggia. Una secca. Una secca maledetta a poche centinaia di metri dalla costa che ha causato il disastro. Nessuno poteva prevederlo. Nessuno. Nessuno aveva lanciato allarmi. Nessuno. Nessuna omissione di soccorso dunque. L'allarme e la richiesta di soccorso arrivano solo all'alba, alle 4,37, quando è la Guardia Costiera a ricevere la telefonata di chi, dalla spiaggia calabrese, vede quella barca in difficoltà. Una seconda telefonata alle 4,55 avverte che la nave si è spaccata e che ci sono cadaveri e passeggeri che si gettano in acqua. La tragedia è consumata.
La politica
Ma nonostante questi fatti (chiari) il coro di sdegno sale e in tanti come la neo segretaria Dem Elly Schlein fanno finta di non sapere e chiedono le dimissioni del ministro Piantedosi e non solo. Accusano Salvini e Giorgetti. Ma l’attenzione dovrebbe essere rivolta altrove, in Europa. L’operazione Mare Nostrum non c’è più e quella rotta (balcanica) non è mai stata pattugliata dalle navi delle Ong e non per colpa del governo Meloni. La storia va avanti da anni. Compresi i governi di sinistra.
Se qui c’è qualcuno che specula sulla morte tragica di 67 persone beh, allora bisogna voltarsi a sinistra. Con coraggio e pelo sullo stomaco in queste ore i detrattori del governo Meloni usano i morti per un tornaconto elettorale. Questo si che è triste. Più delle parole del ministro Piantedosi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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