"Su quel condono Conte non ebbe nulla da eccepire, ma oggi balbetta". Dopo la tragica frana di Ischia, la critica più dura all'ex premier è arrivata proprio da chi lo affiancava al governo. L'ex senatore pentastellato Gregorio De Falco, oggi avvelenatissimo con i grillini, non ha esitato a puntare il dito contro il presidente del Consiglio emerito al quale viene ora rimproverato un provvedimento di "condono" edilizio per l'isola campana. Correva l'anno 2018 e in quel caso - ricorda l'ex capitano della Marina - "tutto il M5S difese quella norma". De Falco invece disse no e quel dissenso, sostiene oggi il diretto interessato, avrebbe contribuito alla sua cacciata dal Movimento.
"Cacciato dai 5S per il no al condono"
"Il mio no al condono mi costò l'espulsione", ha lamentato infatti De Falco in una conversazione con l'Adnkronos, rinfacciando all'ex premier di aver chiuso un occhio proprio sull'isola campana. "Conte sa benissimo che è un vero e proprio condono ex novo che richiama il condono del 1985. In diritto esiste un principio, 'tempus regit actum', il professor Conte non può non saperlo. Il condono del 2018 doveva essere disciplinato dalle norme del 2018. Se fosse vero quello che dice Conte, sarebbe bastato un atto amministrativo e un modellino unificato", ha attaccato De Falco, ora tornato servizio a Napoli presso la capitaneria di porto. Una vigorosa staffilata all'allora presidente del Consiglio, che oggi nega di aver varato alcun condono e - contraddicendo il suo decreto - parla invece di "semplificazione".
"Oggi balbetta"
"Il voto su Ischia contribuì alla mia espulsione. A certificarlo fu il Movimento stesso nelle motivazioni che accompagnarono il mio provvedimento disciplinare. Adesso il leader M5S sconta la sua eccessiva attitudine al cambiamento", ha criticato ancora De Falco, che all'epoca si oppose a quel provvidimento con degli emendamenti, trovandosi però scontrasi con la ferma reazione del partito grillino. "Contestai i 12 articoli che riguardavano il condono a Ischia. Mi fu risposto che non si potevano presentare emendamenti e che il condono si sarebbe fatto. Il senatore Santangelo, allora sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, disse che era stato deciso così", ha testimoniato l'ex senatore, secondo il quale quell'episodio determinò poi la rottura dei suoi rapporti già incrinati con il Movimento.
Conte "corresponsabile"
"Tutto il M5S difese quella norma, eccetto me e le senatrici Nugnes e Fattori. Tutto il Movimento si muoveva come una testuggine, secondo un'espressione evocata all'epoca da Luigi Di Maio...", ha proseguito l'ex ufficiale di Marina, scagliandosi apertamente contro l'esecutivo allora in carica. "Il disastro di Ischia grava sulle spalle di tanti soggetti e il governo Conte I è sicuramente corresponsabile. Le case abusive non hanno generato la frana ma le case costruite laddove non devono stare hanno certamente incrementato la tragedia e probabilmente concorso a rendere ancor più fragile quel territorio", ha attaccato di nuovo.
Parole destinate a sollevare una nuova bufera sul Movimento, ora allineato sulla versione di
Giuseppe Conte, secondo il quale nel 2018 non fu approvato alcun condono. Eppure, a contraddire questa lettura, oggi ci sono sia le rimostranze degli oppositori d'un tempo, sia le accuse di chi militava proprio tra i pentastellati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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