Il tempo passa veloce e tra l'inchiesta in corso e i mille problemi (grandi e piccoli) dietro l'angolo, qualcuno comincia ad aver paura che l'Expo possa iniziare con i lavori ancora in corso. Non proprio una bella presentazione davanti al mondo."Ritardo nei poteri a Cantone? Il Governo si dia una mossa, ogni giorno che passa è un giorno perso senza motivo". È il grido d'allarme che lancia su Twitter il governatore della Lombardia Roberto Maroni. Sui ritardi nel conferimento dei poteri al presidente dell'Authority anti-corruzione il governatore preferisce non infierire: "Stendiamo un velo pietoso". E con amarezza rincara la dose: "E' passato un mese da quando il premier Matteo Renzi è venuto a Milano e siamo ancora in attesa di questi poteri. Mi dicono che venerdì ci sarà un Consiglio dei ministri che farà questo decreto, attendiamo fiduciosi".
Senza i poteri a Raffaele Cantone, spiega Maroni incontrando i giornalisti a Palazzo Pirelli, al termine della seduta dei lavori del Consiglio regionale, "rischiamo di andare oltre il 30 di aprile senza aver completato le opere. Lo dico non avendo responsabilità diretta in questo, essendo la responsabilità del commissario di Governo, ma lo dico con preoccupazione, perché i tempi sono questi". "Ancora una volta - prosegue il governatore - invito il Governo a darsi una mossa, altrimenti siamo qui bloccati: Expo è bloccata, il commissario è bloccato, i lavori sono bloccati. E francamente - ha concluso - non trovo un motivo per cui questo nodo non venga sciolto".
Del resto qualche giorno fa lo stesso Cantone aveva detto: senza poteri veri rinuncio all'incarico. A dimostrazione del fatto che un conto sono le parole (pur belle che siano) e le intenzioni, altra cosa sono i fatti.
Il ministro Martina bacchetta Maroni
"Invito il presidente Maroni a non fare polemiche inutili - scrive in una nota il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali con delega Expo, Maurizio Martina -. Il governo sta facendo la sua parte fino in fondo e vuole affrontare anche le prossime scelte facendo presto e, soprattutto, facendo bene. Venerdì supereremo un’altra parte importante del nostro lavoro, affrontando problemi che non abbiamo certo determinato. Mi aspetto - ha continuato il ministro - che chi come Maroni assolve ad una responsabilità assai rilevante anche nell’operatività di alcune scelte per Expo dismetta, una volta per tutte, i panni del polemista e si concentri sulle cose da fare".
E Orlando: "Maroni poteva agitarsi prima"
"Credo che Maroni debba star tranquillo, magari se si fosse agitato prima forse più occhi avrebbero potuto evitare di mandare Cantone dopo". Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, risponde all’allarme lanciato da Maroni, assicurandocomunque che "il governo darà i poteri a Cantone".
Expo, per i pm Maltauro e Paris devono restare in carcere
I pm di Milano Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio hanno formulato parere negativo alle istanze di scarcerazione presentate al gip dalle difese dell’ex manager Expo Angelo Paris e dell’imprenditore vicentino Enrico Maltauro, arrestati più di un mese fa nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta "cupola degli appalti" per l'Expo. A quanto si apprende ci sono ancora aspetti da chiarire e alcune loro risposte non hanno convinti. Il gip di Milano Fabio Antezza dovrebbe pronunciarsi sulle istanze delle difese tra oggi e domani. Gli inquirenti hanno detto no alla scarcerazione dei due arrestati perché ci sono ancora aspetti da chiarire e alcune loro risposte non li hanno convinti. Per Maltauro così come per Paris per i pm non sono venute meno le esigenze cautelari. In particolare, da quanto si è saputo, Paris non avrebbe fornito una ricostruzione lineare sulla presunta turbativa d’asta per l’appalto Expo relativo alle "architetture di servizi".
Per quanto riguarda Maltauro, invece, i pm hanno ancora la necessità di sentire a verbale altre persone e concludere così un altro giro di interrogatori.
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