Sinora aveva resistito. Aveva nicchiato, preferendo come sempre di tenersi lontana dai riflettori e dal clamore. Adesso, però, Lucia Borsellino, la primogenita del giudice Paolo trucidato il 19 luglio del 1992 in via D’Amelio, dirigente regionale e braccio destro dell’ex assessore alla Sanità del governatore uscente Raffaele Lombardo, Massimo Russo, ha saltato il fosso. E seguendo virtualmente le orme di zia Rita, che è eurodeputata, ha detto sì alla politica: nel caso in cui venga eletto, sarà l’assessore alla Salute del candidato di Pd e Udc alle Regionali del 28 ottobre, l’ex sindaco di Gela Rosario Crocetta.
Alea iacta est, il dado è tratto. Lucia Borsellino, dopo un tam tam durato settimane, ha affidato a una nota il suo «sì»: «Sono stata invitata da più parti, anche molto autorevoli – ha spiegato – ad accettare un mio diretto impegno politico in questa campagna elettorale per il rinnovo dell’assemblea e del governo regionale. Ho riflettuto a lungo sulla risposta da dare evitando di rifiutare aprioristicamente, come sempre fatto nel passato, per impedire la sovraesposizione mediatica della mia famiglia. Sento che per me è arrivato il momento di una diretta assunzione di responsabilità nell’impegno politico a fianco di Rosario Crocetta, uomo perbene del quale apprezzo la storia pulita e di contrasto alla mafia. Accetto per contribuire a cambiare la Sicilia attraverso un’azione di rinnovamento incisiva, rigorosa e trasparente, capace di dare risposte ai bisogni dei cittadini e per contribuire a rafforzare ideali e valori etici nella politica e nell'amministrazione».
Plauso per la scelta, in una nota congiunta, dai segretari siciliani di Pd e Udc,
Giuseppe Lupo e Giampiero D’Alia. Gioisce anche il leader del Pd, Pier Luigi Bersani: «Lucia Borsellino nella squadra di governo di Rosario Crocetta è una bella notizia per la regione nuova che in Sicilia possiamo costruire».
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