Campagna elettorale finita. Game over. Alcune uscite, soprattutto nell'ultima settimana prima del voto per le Europee, difficilmente ce le dimenticheremo. Come il nostro fedelissimo Aboubakar Soumahoro che si è lanciato in una "divertentissima" lezioncina al premier Giorgia Meloni su come si fronteggia l'immigrazione. La sua ricetta? Regolarizzazione di tutti i clandestini già presenti in Italia. Gli abboniamo un posto sul podio dei peggiori di questa settimana visto la lunga collezione di nomination che gli abbiamo tributato su questa rubrica nell'ultimo anno. Degni di nota anche i soliti, intramontabili pm che dopo tredici anni non vogliono mollare l'osso sul Rubygate e sognano di vedere alla sbarra Silvio Berlusconi.
Ma veniamo al podio. Sul terzo posto c'è Milano, capitale del woke e del politicamente corretto. L'ultima assurda trovata del Comune capitanato da Beppe Sala è fare file uniche ai seggi elettorali per non urtare la sensibilità dei trans. Le file divise per genere, è l'accusa mossa, sono "discriminanti e lesive" e spingerebbero "molte persone a rinunciare a votare". Ma con tutti i problemi che ha il capoluogo lombardo, davvero la priorità del sindaco sono le code arcobaleno alle europee? Niente da dire sul problema sicurezza? Figuriamoci. In una recente rilevazione fatta dalla Commissione europea con l'Istat è venuto fuori che il 70% dei milanesi si sente insicuro a girare in città di notte. Suggerimento (non richiesto) per Sala: anziché incasinare il voto delle europee, si occupi della sicurezza dei suoi cittadini.
Secondo posto per Stefano Apuzzo, ex parlamentare dei Verdi oggi candidato alle europee con la premiata ditta Fratoianni&Bonelli. Salito sul Duomo di Milano insieme a Francesco Fortinguerra, altro invasato green, è riuscito a esporre un'enorme bandiera della Palestina e a farla sventolare sulla facciata. Poi ha declamato la solita tiritera: "Pensiamo a quanto soffrono i bimbi e le donne a Gaza dopo 38mila persone dilaniate dalle bombe, anche italiane, lanciate da Israele". E, ovviamente, non ha fatto mancare scontate critiche al governo Meloni. Una posizione che non tiene conto del sangue versato lo scorso 7 ottobre e soprattutto degli ostaggi ancora in mano ad Hamas. Per non parlare dello sfregio alla Cattedrale usata per scopi politici e propagandistici da chi cerca un briciolo di visibilità a qualche giorno dal voto.
Il primo dei peggiori è sicuramente Riccardo Magi. Nei giorni scorsi ha inseguito la Meloni fino in Albania. La premier stava facendo visita agli hotspot che da agosto ospiteranno i clandestini recuperati nelle acque italiane, quando il deputato di +Europa si è messo a fare il cinema.
Ovviamente è finito strattonato dalla polizia albanese e lui, come da copione, si è messo a piagnucolare: "Se fanno questo a me, cosa succederà a quei poveri cristi?". Sì sa, in campagna elettorale vale tutto. Fortunatamente è finita. Lunedì vedremo quando valgono certe pagliacciate...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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