Fonti del governo: "Mai pensato di bloccare le tredicesime"

Fonti di Palazzo Chigi negano l'ipotesi di bloccare le tredicesime: "Dannoso allarmismo sociale". Ma la smentita non è ufficiale. Perché?

Con un giorno di scarto, il governo smentisce - in via ufficiosa - le voci allarmanti sul blocco delle tredicesime ai dipendenti pubblici e ai pensionati. Fonti di Palazzo Chigi assicurano che l'ipotesi non è mai stata presa in considerazione dall'esecutivo. "Alimentare l’allarmismo sociale rischia di causare un duplice danno - hanno spiegato le fonti governative - sia per l’organizzazione che ha diffuso questa ipotesi, in quanto si rischierebbe un possibile blocco dei consumi; sia per la tenuta dell’economia". Il timore, tuttavia, rimane. Perché la Confesercenti, che ieri mattina ha lanciato l'allarme chiedendo al permier Mario Monti di allontanare ogni forma di dubbio, insiste nel garantire che la fonte da cui è arrivata la notizia è attendibile.

Per il momento, l’ipotesi non trova ancora una smentita ufficiale. "L’ho appreso oggi dalle agenzie di stampa", affermava ieri sera il ministro della Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi, placcato dai giornalisti a margine dei lavori della spending review a Palazzo Madama. Pronunciare la parola "manovra" è al momento proibito, almeno nelle stanze del governo. Monti lo ha chiarito più volte che non intende avvallare alcun intervento ulteriore che penalizzerà i cittadini è all’orizzonte. In quella che si preannuncia un’estate rovente sul fronte finanziario, l'andamento dei mercati viene monitorato con attenzione dai tecnici di via XX Settembre. E non sembrano esserci ipotesi di nuove misure né sembrano necessarie per tamponare i conti pubblici. Piuttosto i risparmi potrebbero servire per rilanciare l’economia. Insomma, un intervento sulle tredicesime non darebbe certo slancio ai consumi. "Il dossier - spiegano fonti tecniche - era emerso qualche mese fa su uno dei tavoli per la messa a punto della spending review ma era stato rapidamente accantonato proprio per gli effetti depressivi". In parole povere: è inutile togliere l’aumento dell’Iva per tagliare le tredicesime.

Il solo spettro di un eventuale blocco delle tredicesime spaventa la Confesercenti e le associazioni dei consumatori che hanno subito accusato il governo di "uccidere l’economia". Come spiegavano ieri commercianti, infatti, le tredicesime dei dipendenti pubblici e dei pensionati con assegni al di sopra dei mille euro ammontano a circa 16,1 miliardi di euro. "Circa la metà va in consumi - ha spiegato la Confesercenti - quindi si sottrarrebbe all’economia reale una cifra pari a 8 miliardi di euro, con un cedimento dei consumi privati che passerebbe dal meno 1,7% stimato dal governo a un valore negativo vicino al 2,7%". Anche se si puntasse al congelamento del 50% delle tredicesime sarebbe comunque un taglio alla spesa di circa 4 miliardi di euro, con un impatto sui consumi di circa 4 decimali di punto.

Questo porterebbe la flessione in un range negativo tra il 2,1% e il 2,4%. Fonti governative hanno assicurato, oggi pomeriggio che questa eventualità non è al vaglio del dicastero dell'Economia. Tuttavia, da Palazzo Chigi non è ancora uscita alcuna nota ufficiale.

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