Nella volata finale che porta ai ballottaggi di questi domenica e lunedì in 105 comuni un episodio ha sconvolto le ultimissime ore di campagna elettorale in un importante capoluogo di provincia: esattamente a Urbino. Un esponente politico locale di Alleanza Verdi-Sinistra avrebbe mandato una serie di messaggi vocali dal tono minatorio ad un candidato della Lega a sostegno di Maurizio Gambini, sindaco uscente di centrodestra, dicendogli di cambiare schieramento e di votare a sinistra magari facendo una foto alla scheda.
"Ti posso ancora aiutare. Mandami una fotografia del tuo voto e ti libererò, sennò fai la fine di tutti gli altri, mi dispiace per te", è il contenuto dell'audio inviato di Gianluca Carrabs, già assessore regionale delle Marche. Il fatto è stato denunciato nella giornata di ieri alle autorità competenti, a pochi minuti dal silenzio elettorale odierno per il secondo turno previsto in questo weekend. "Questi sono comportamenti che non appartengono al nostro territorio, contro cui dobbiamo reagire fermamente", scrive in una nota Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d'Italia.
Ancora più duro è stato il primo cittadino del comune marchigiano che si sfiderà domani e lunedì contro Federico Scaramucci del centrosinistra per la riconferma. "Non si può nascondere la preoccupazione per ciò che sta accadendo in città. Il fatto, denunciato all'Autorità Giudiziaria, fa riferimento ad un presunto tentativo di broglio contenuto in un messaggio vocale inviato da un candidato del centrosinistra ad un rappresentante della coalizione opposta", sostiene Gambini. Per quanto non sia il suo compito valutare il contenuto giudiziario di quanto accaduto, si può osservare tuttavia come abbia una "valenza politica molto importante. È inaccettabile che in città ci sia chi cerchi di condizionare la volontà popolare con comportamenti come questo. La nostra solidarietà - conclude - va a chi ha dovuto subire tutto ciò, che contrasta con la democraticità delle elezioni".
Dopo che il messaggio vocale in questione ha iniziato a circolare, è arrivata anche la risposta di Carrabs, che con un lungo post sul suo profilo Facebook parla di un "cucito di miei messaggi vocali scambiati con una persona che ritenevo amica", parlando di toni scherzosi e risate tagliate "ad arte". A questo è seguita, a sua volta, la denuncia per diffamazione alle autorità. Avrebbe quattro testimoni, che erano con lui "a un aperitivo in piazza", come spiega nel post. "Mi assumo tutte le responsabilità politiche legate a questa incresciosa vicenda - scrive ancora il rappresentante di Avs -.
Come dovranno assumersi, invece, le responsabilità penali tutti coloro che hanno fatto circolare e hanno cucito delle mie conversazioni personali. Ci sono anche dei messaggi di testo che alludono a reati molto gravi associati alle mie parole. Sono falsi e fuorvianti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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