"Frase estrapolata...". Ora Conte difende il delirio brigatista di Grillo

Il leader pentastellato difende a spada tratta il delirio ideologico di Grillo: "Una frase estrapolata dal suo contesto e criminalizzata"

"Frase estrapolata...". Ora Conte difende il delirio brigatista di Grillo
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Sbagliare è umano, perseverare è grillino. Il diabolico leader del Movimento 5stelle, Giuseppe Conte, ora difende il delirio ideologico di Beppe Grillo. Non è bastata l’allusione alla violenza, l’uso della parola “passamontagna”, il riferimento alle brigate” di cittadinanza, per un paese, come il nostro, che ha vissuto i terribili Anni di piombo. Al posto di calare un velo pietoso sulle parole del fondatore, il nuovo numero uno del Movimento lo ha difeso a spada tratta. Le violenze verbali di Grillo, secondo la strana visione di Conte, sono solo frasi “estrapolate dal contesto”.

Il delirio di Grillo

Il ritorno di Beppe Grillo sul campo ha oscurato la passerella di Giuseppe Conte organizzata ieri pomeriggio a Roma. Le urla anti-Nato e anti-Usa di Conte, il pacifismo sfrenato degli ospiti saliti sul palco e l’ambientalismo ideologico dell’attivista di Ultima Generazione potevano bastare per inquadrare, una volta per tutte, la piattaforma radicale del Movimento pentastellato. Ad aggiungere un tocco di piccante ci ha pensato il padre nobile del partito, Beppe Grillo.

Il “comico”, con poca ironia e tanta ideologia, ha messo mano al suo vecchio repertorio. Prima l’attacco diretto a Conte:“Voi dovete fare un po' di battaglia sui territori, raccogliete i progetti e mandateli a Conte. Lui prima o poi li capirà”. Poi il richiamo alla violenza: “Siamo dormienti – ha spiegato il fondatore – basta poco per risvegliarsi. Fate le brigate di cittadinanza e reagite mettendo il passamontagna. Mettete a posto i marciapiedi, i tombini, fate il lavoro e scappate”. Il tutto condito con un pensiero, se cosi si può chiamare, sulla politica e sul lavoro:“Il reddito universale incondizionato è l’unica battaglia che dobbiamo portare avanti”.

Conte difende il fondatore del M5S

A fronte di questo delirio pericoloso, perche di questo si tratta, Giuseppe Conte si è trovato davanti a un bivio. Da un lato chiedere scusa, provare a ridimensionare le dichiarazioni del fondatore e dare, per quanto possibile, una versione istituzionali del discorso. Dall’altro, perseverare nell’errore, appoggiare la sparata ideologica targata Grillo e, non pago, difendere la sua violenza verbale. La seconda strada, quella più radicale, è sembrata la più facile da percorrere. L’avvocato del popolo, intervenendo sui principali canali social, si è trasformato nel perfetto avvocato difensore di Grillo.

I media mainstream – scrive Conte su Twitter – hanno provato a ignorare la piazza di Roma strumentalizzando una frase del discorso tenuto da Beppe Grillo sul palco di chiusura”. Una frase, definita da Conte, come estrapolata dal suo contesto e criminalizzata”. La versione del leader pentasetllato è surreale: “Accarezzando il gusto del paradosso, Grillo incitava i presenti a indossare il passamontagna per compiere non già azioni violente, bensì pacifiche e utili per la propria comunità”. Il delirio brigatista di Gillo, secondo il suo “avvocato difensore” ed ex premier Conte, si traduce in un “omaggio al lavoro socialmente utile di tanti cittadini attivi” che si prendono cura“del proprio quartiere, del verde pubblico e delle strade”.

Il Conte pensiero riassunto in un post: radicalismo sfacciato, violenza verbale permessa e massimalismo della prima ora. Cosa pensa Elly Schlein, segretaria dem e aspirante alleata del Movimento, di tutto questo non è dato saperlo. Per maggiori informazioni contattare l’armocromista.

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