Meloni zittisce le critiche: "La compattezza del governo non si valuta dai ministri in Aula"

La presidente del Consiglio replica alla discussione generale della Camera in vista dell'imminente Consiglio europeo

Meloni zittisce le critiche: "La compattezza del governo non si valuta dai ministri in Aula"
00:00 00:00

Dopo il Senato, Giorgia Meloni replica alla discussione generale che c'è stata questa mattina alla Camera dei Deputati dopo le comunicazioni al Parlamento in vista del Consiglio europeo di giovedì 20 e venerdì 21 marzo 2025 a Bruxelles. "L'Europa deve occuparsi meglio di meno cose", ribadisce ancora una volta la presidente del Consiglio anche a Palazzo Montecitorio dopo avere espresso il concetto contro la iper-regolamentazione dell'Ue già a Palazzo Madama. Questo perché "si deve applicare il principio di sussidiarietà" e "ci sono materie su cui gli Stati nazionali", essendo "più prossimi ai cittadini", sono meglio attrezzati. Se si fosse già agito in questo senso "forse oggi avremmo Stati nazionali più forti e un Europa più efficace rispetto ai competitor che ha oggi nel mondo".

La premier si rivolge a Luigi Marattin, neo fondatore del partito Liberal-democratico, confermando l'importanza delle riforme costituzionali - in primis il premierato - per dare stabilità al nostro Paese e, a proposito del Mercosur, aggiunge: "Siamo favorevoli ad accordi di libero scambio, ma il mercato non può essere libero se non è equo e il problema è la reciprocità per i produttori italiani che fanno fortuna sulla qualità del prodotto e non sulla quantità, in caso contrario si finisce per penalizzare i produttori". L'unità del governo Meloni non può essere minimamente messa in discussione: "La compattezza del governo non è data dalla presenza dei ministri in Aula, anzi ho detto spesso che quando sono impegnati in altre vicende fanno bene a fare il loro lavoro, penso che dare risposte ai cittadini sia molto più importante che fare compagnia a me, me la posso cavare da sola".

Sulla conversazione telefonica di ieri tra Donald Trump e Vladimir Putin "c'è l'ipotesi di un cessate il fuoco parziale" limitato alle infrastrutture, "si tratterebbe di un primissimo spiraglio di quanto concordato a monte, noi sosteniamo gli sforzi del presidente Trump, è un leader forte per porre le condizioni per garantire una pace giusta e dura. Non vedremo le scene di debolezza" che sono state viste in Afghanistan: "La partita si gioca sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina", ha aggiunto Meloni. Replicando al Movimento 5 Stelle sulla proposta europea di riarmo, la premier in Aula ha confermato che "la difesa è una condizione di libertà", sottolineando: "Sono favorevole all'aumento degli investimenti" militari a livello Ue "ma ho chiesto di chiarire cosa si intenda per spese di difesa", non è "che vogliamo confondere i cittadini. È il ReArm Ue che confonde i cittadini", osserva.

Il contrattacco alle opposizioni cresce. Ai grillini dice: "Mi spiace per voi che non avete evidentemente delle proposte da fare capisco perché quando eravate al governo l'Italia aveva dei problemi. Non ho tempo per la vostra lotta nel fango". Infine, rivolge un messaggio al Partito Democratico a seguito della manifestazione organizzata lo scorso sabato a Roma: "Non mi è chiarissima la vostra idea di Europa, perché nella manifestazione di sabato a piazza del Popolo e anche in quest'aula è stato richiamato da moltissimi partecipanti il Manifesto di Ventotene: spero non l'abbiano mai letto, perché l'alternativa sarebbe spaventosa". La premier Giorgia Meloni, in conclusione della sua replica, cita quindi alcuni passaggi del Manifesto per poi chiosare: "Non se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia". Parole che scatenano un'immediata bagarre tra i partiti di sinistra che costringe il presidente Lorenzo Fontana a sospendere la seduta per due volte.

[[nodo

]]

"Bene il sostegno incrollabile che il governo ha sempre mostrato nei confronti dell’Ucraina. E bene la capacità della presidente Meloni di portare sulla sua linea anche chi nutriva dubbi". Così Mara Carfagna, deputata di Noi Moderati-Centro Popolare, intervenendo in discussione generale sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni sul Consiglio Ue. Secondo l'ex ministra occorre arrivare ad una "pace giusta e duratura e l'unico modo per farlo è pretendere garanzie di sicurezza che scoraggino la Russia da future aggressioni". Il governo italiano può quindi giocare "un ruolo importante in questo". Per quanto riguarda la difesa europea, il termine ReArm "non piace neanche a me - ha aggiunto Carfagna - ma non penso che disarmo possa essere uno slogan, a meno che qualcuno non si senta di dire a chi si è trovato i carri armati russi sotto casa che avrebbe dovuto fermarli sventolando le bandiere arcobaleno".

Secondo la deputata di Nm la premier dovrà salvare "il principio del piano di difesa europea" e trasformarlo "in una proposta concreta, perché investire in difesa significa costruire quella deterrenza che può scoraggiare chiunque abbia mire espansionistiche. La sicurezza è anche la precondizione della difesa del welfare, mettere in contraddizione welfare e sicurezza è solo un esercizio retorico e opportunistico".

Mara Carfagna gli sforzi per tenere unito il fronte occidentale a dispetto di chi chiede di scegliere tra Unione Europea e Stati Uniti e, infine, sull'immigrazione, sono positive "le iniziative sui rimpatri, un passo importante per evitare che sul territorio europeo circolino illegali che rappresentano una minaccia per la nostra sicurezza o la nostra civiltà, perché non rispettano le nostre leggi e il nostro Stato di diritto. La presidente Meloni vada perciò avanti – ha concluso Carfagna - guardando, come sta facendo, solo all'interesse nazionale".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica