La Giornata del Tricolore è, universalmente, una delle poche feste di tutti nella Repubblica italiana. Ideale compimento del trittico civico costituito da 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre, il 7 gennaio li racchiude al loro interno e idealmente arriva a superarli. Proprio perché festa che non può essere né strumentalizzata né trasformata in occasione di polemica. Ciò che di più oggi manca alla religione civile di cui ogni patto repubblicano deve inevitabilmente incorporare. La Francia ha il 14 luglio, gli Stati Uniti d'America il 4 dello stesso mese: in entrambe le nazioni, la celebrazione della rivoluzione nazionale va di pari passo con l'ostentata difesa del valore della bandiera come simbolo dell'identità nazionale.
Meloni: il Tricolore "racchiude i valori di libertà, solidarietà e uguaglianza"
Oggi, ha ricordato il premier Giorgia Meloni, "la nazione festeggia il Tricolore nato nel 1797 a Reggio Emilia che in questi 226 anni ha accompagnato e ispirato il cammino del popolo italiano. Consacrata nella Costituzione, la bandiera è il simbolo dell'unità nazionale, racchiude i valori di libertà, solidarietà e uguaglianza sui quali si fonda la nostra patria e incarna quello straordinario patrimonio storico, culturale e identitario che universalmente viene riconosciuto all'Italia".
Per Meloni "nel mondo il Tricolore rappresenta lo spirito di sacrificio e la capacità di donarsi al prossimo dei nostri militari impegnati nelle missioni di pace, è la bandiera che i nostri diplomatici tengono alta nella difesa dell'interesse nazionale, sono i colori che i nostri connazionali all'estero hanno nel cuore e che mettono in ogni cosa che fanno". E soprattutto, il Tricolore incarna la necessità di ricucire un Paese plurale, ma non spaccato.
Dove c'è il Tricolore, c'è l'Italia
Ovunque c'è il Tricolore verde, bianco e rosso rivivono i valori unitari che il passaggio dell'onda lunga della Rivoluzione Francese in Italia rese fervidi e il Risorgimento portò a compimento. Risuona il nome di una nazione spesso presentata come divisa ma in realtà strutturatasi come figlia di un destino nazionale comune, in cui il Tricolore è stato fattore unificante per i padri della patria, nella loro grande divisione politica.
Lo è stato per Cavour, per Garibaldi, per Mazzini. In nome del Tricolore l'Italia ha partecipato al grande gioco delle potenze da fine Ottocento; con l'Italia in mente e sventolando il suo Tricolore i militari italiani hanno combattuto e sono caduti sul Carso, sul Piave, a El Alamein, a Cefalonia, a Mogadiscio, a Nassyria. In nome del Tricolore della volontà di emendare gli anni bui della dittatura è emersa la Resistenza. "Buon compleanno al nostro Tricolore, bandiera che unisce tutti gli italiani, portato in alto dai nostri militari nel mondo. Simbolo della Nazione e dei valori di libertà ed uguaglianza, che le forze armate servono con onore", ha scritto su Twitter Guido Crosetto, Ministro della Difesa.
La bandiera che incarna i valori d'Italia
Il Tricolore metteva d'accordo democristiani e socialisti, laici e cattolici, comunisti e missini. Il Tricolore è la bandiera dei trionfi sportivi, delle vittorie dell'ingegno italico, dell'apertura al mondo di un Paese-ponte. Il Tricolore dello sviluppo inclusivo garantito dall'Italia ai tempi di Enrico Mattei e dell'Eni delle origini, il Tricolore sotto la cui egida Giorgio La Pira riunì a Firenze le nazioni del Mediterraneo, "Grande Lago di Tiberiade", il Tricolore che tra Mozambico, Kosovo e Libano ha coinciso con un impegno internazionale generoso e aperto alla pace.
Il Tricolore più bello e vivido, per chi scrive, è quello esposto dai balconi da centinaia di migliaia di italiani come simbolo dell'orgoglio e della tenacia nazionale durante le prime settimane del Covid-19, in cui le province di Brescia e Bergamo contavano a centinaia i morti per la pandemia e in cui, lungi dallo spaccarsi, il Paese trovò una breve, rifulgente unità nazionale stringendosi attorno ai suoi simboli comuni.
Il Tricolore è anche il simbolo del valore repubblicano della difesa dello Stato, delle sue istituzioni, della sua democrazia in cui nome si sono immolati Carlo Alberto Dalla Chiesa, Aldo Moro, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rosario Livatino sotto i colpi di stragismo degli opposti estremismi terroristici e Mafia.
Mattarella: "Tricolore simbolo di passione civile"
Bene ha detto, oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dichiarando che i valori e principi comuni espressi nel Tricolore "rappresentano la risorsa ideale e morale a cui attingere per affrontare le difficoltà che ogni nazione si trova ad attraversare. Espressione della passione civile del popolo italiano, il Tricolore esprime la volontà di uno Stato democratico, aperto alla collaborazione internazionale e vicino ai cittadini, che persegue, in primo luogo a favore dei giovani, le migliori condizioni per la costruzione del futuro, in un clima di pace, giustizia, coesione sociale".
Da quanto il 7 gennaio 1797 il Tricolore apparve per la prima volta a Reggio Emilia, è diventato l'alter ego dell'unità nazionale. Il Tricolore del "Viva Verdi" risorgimentale ha diffuso l'idea d'Italia smentendo sul campo il mito dell'espressione geografica di Metternich.
Riscoprire la lezione di Ciampi sul Tricolore
Alla società e alla politica italiane di oggi il compito di rendere il Tricolore simbolo di una nazione capace di tornare protagonista dello sviluppo delle nazioni, del progresso scientifico e culturale, dell'identità europea e della libertà democratica a livello globale. Rendendo concrete le parole che il "presidente del Tricolore", Carlo Azeglio Ciampi, pronunciò il 7 gennaio 2004: "La bandiera tricolore va esposta nelle nostre case e tenuta con cura. È un simbolo vivo e attuale che dovrebbe essere donato dai sindaci che indossano la fascia tricolore alle coppie di sposi e a ogni nuovo cittadino italiano". Un simbolo che riassume il ruolo della Patria, come entità non partigiana e trasversale, unitaria e non divisiva.
Il Tricolore contraddistingue in quanto tali gli italiani e consente loro di essere protagonisti del dialogo con gli altri popoli d'Europa, e non solo. Un benemerito risultato conseguito da Ciampi come Presidente della Repubblica fu la riscoperta, la promozione e il rilancio di un patriottismo, di un sentimento nazionale e di un'identità collettiva italiana come fattori di coesione e rafforzamento della nazione, inclusivi per i vecchi e i nuovi italiani. Sentimenti troppo spesso messi in discussione, ma che si sono mostrati vivi e resistenti alla prova della pandemia e delle successive sfide. Nella consapevolezza che molte cose potranno dividere la società italiana, ma che chiunque penserà al Belpaese lo farà passando inevitabilmente da quella bandiera verde, bianca e rossa che per tutti incarna l'idea stessa d'Italia.
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