Il governo Monti è stato il peggiore degli ultimi 18 anni

Uno studio analizza i risultati del Paese comparati con quelli europei, tenendo conto di Pil, disoccupazione, produzione industriale, debito pubblico, inflazione e deficit

Il governo Monti è stato il peggiore degli ultimi 18 anni

Il giudizio sui governi lo danno gli elettori. O almeno questo dovrebbe avvenire nei paesi normali. Ma non sempre la percezione che si ha di un esecutivo riflette in modo esatto il risultato concreto dell'attività svolta, misurabile, giocoforza, dai risultati ottenuti. Uno studio approfondito compiuto da scenarieconomici.it analizza gli esecutivi degli ultimi 18 anni. Questo studio - che come tiene subito a precisare non esprime giudizi politici - ha messo a confronto i governi dal 1996 ad oggi, valutandone l'operato sulla base di alcuni parametri dell'economia reale e della finanza pubblica, comparandoli anche con i dati medi europei. Alla luce di una lunga sequenza di grafici e tabelle salta emerge quanto segue: il peggiore governo in assoluto è quello di Mario Monti, seguito a ruota da quello di Enrico Letta. Ora, è vero che la crisi economica e finanziaria si è abbattuta sull'Europa a partire dal 2008, e che quindi gli ultimi due governi sono quelli che più ne hanno subito gli effetti negativi. Però i numeri sono numeri e l'analisi tira le somme tenendo conto di vari indicatori. Sono sei quelli presi in esame: pil, disoccupazione, produzione industriale, debito pubblico, inflazione e deficit pubblico. Vanno considerati tutti (non solo uno o due) i parametri, confrontati con quelli degli altri paesi. Sapete qual è l'unico anno - nei diciotto presi in esame - in cui l'Italia ha fatto registrare dati migliori rispetto a quelli della media europea? Il 2010. E a Palazzo Chigi c'era Silvio Berlusconi. Solo altre due volte, nel 2001 e nel 2009 (governi Amato e Berlusconi, e Berlusconi) i risultati risultarono nella media a quelli europei. In tutti gli altri casi siamo andati peggio.

Il governo Monti come accennavano è risultato il peggiore nel "Super indice differenziale complessivo" su andamento dell'economia reale e conti pubblici dell’Italia rispetto all’Europa, nonché in 3 indicatori (Pil, disoccupazione, produzione industriale). Insomma, un disastro. La "manovra Monti", basata all'85% sulle tasse, in pratica ha devastato l'economia reale, creando inflazione e ottenendo risultati molto negativi sul fronte delle finanze pubbliche rispetto ai tre anni precedenti. Quello di Letta è il secondo peggior governo, sia nel "Super indice differenziale complessivo" su andamento dell'economia reale e conti pubblici dell’Italia rispetto all’Europa, nonché nel debito pubblico. Qualcuno giustamente potrà obiettare che il peggioramento è causato dalla cattiva eredità ricevuta da Monti. Non resta che attendere, a questo punto, i dati del 2014.

Nel periodo di tempo preso in esame - gli ultimi 18 anni - l'unico momento in cui l'Italia se l'è cavata meglio rispetto alla media europea è stato il 2009-2010. La crisi internazionale era già iniziata e il governo italiano riusci, se non altro, a non peggiorare i conti pubblici. Anche se molti lo accusarono di aver fatto poco o nulla. Nel resto d’Europa quasi tutti i governi fecero politiche fortemente espansive (a deficit), che andarono a deteriorare pesantemente i i conti pubblici senza però migliorare l’economia reale. Vediamo alcuni dati: se coi governi di centrodestra e centrosinistra perdevamo circa l’1% di Pil all’anno (equivalenti a circa 250 euro di ricchezza in meno all’anno per ogni Italiano), con Monti il -1,7% (circa 450 euro all’anno a persona, neonati inclusi). E il 2014 (che in parte va imputato alle scelte del governo Monti) il Pil fa registrare l'1,4% in meno di quello medio dell'Ue. Capitolo occupazione. Il centrodestra ha fatto un po' meglio. Ma il vero e proprio tracollo si è registrato negli ultimi anni (Monti e Letta), con politiche che hanno fatto letteralmente collassare la domanda interna. Produzione industriale: siamo in calo pressoché costante da 18 anni a questa parte: il peggio in assoluto con Monti (-3,6%) e Letta (-2,7%). Debito pubblico: sia il centrosinistra che il centrodestra sono riusciti a contenere i danni (mantenendo il differenziale tra lo 0,7% e l'1%), ma con Monti e Letta hanno il differenziale si è ampliato del 3,8%, nel primo caso, e del 4,5% nel secondo. Vediamo l'inflazione: dal 1996 al 2005 siamo stati sopra i 5-6 punti rispetto a quella Ue. Dopo siamo andati meglio salvo riprendere a salire, anche se non di molto (con Monti). Deficit pubblico: siamo andati peggio rispetto all'Europa negli anji compresi tra il 1996 e il 2008. Nel biennio 2009-2010, invece, le cose sono andate decisamente meglio (il 2% nel 2010). Un virtuosismo che con Monti e Letta è sparito. Non solo per colpa loro - vista la crisi - ma i numeri sono pur sempre numeri.

L'analisi di scenarieconomici, come dicevamo, si limita a fornire dati. Che ovviamente vanno sempre contestualizzati tenendo conto del preciso momento politico e socio-economico.

Per evitare inutili teatrini l'unica cosa di cui tutte le forze politiche dovrebbero tenere conto è questa: riconoscere, con un minimo di distacco e onestaà intellettuale, gli errori fatti e impegnarsi a non ripeterli in futuro. Sarebbe un passo avanti di non poco conto.

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