Governo, il Pdl in pressing su Letta: "Cambiare il ministro dell'Economia"

Stallo sulle riforme economiche. I nuovi rumor sull'Imu riaccendono lo scontro su Saccomanni. Il Pdl vuole una figura politica all'Economia

Governo, il Pdl in pressing su Letta: "Cambiare il ministro dell'Economia"

Non passa giorno senza che dai corridoi del dicastero dell'Economia non trapelino indiscrezioni, rumor o progetti tanto ambigui da mandare letteralmente in fibrillazione l'intera maggioranza. Oggi è toccato al piano di rimodulazione dell'Imu che, stando all'anticipazione di Repubblica, prevederebbe una stangata sui villini. Non è certo la prima volta che sortite di questo tipo escono dagli uffici di via XX Settembre. E, sebbene lo stesso Silvio Berlusconi abbia intimato al premier Enrico Letta di "passare ai fatti una volta per tutte", il ministro Fabrizio Saccomanni sembra tutt'altro che impegnato ad arrivare al dunque. Giorno dopo giorno la situazione si fa sempre più tesa. Adesso non c'è più spazio per tecnici. Adesso c'è bisogno di un politico che metta la parola fine all'Imu sulla prima casa e scongiuri l'aumento dell'aliquota Iva. E questo tanto per iniziare. Provvedimenti che, a detta dei vertici del Pdl, Saccomanni non è in grado di intraprendere. "All’Economia serve una guida adeguata e non un esponente di seconda fila di apparati burocratici intenti solo alla loro autodifesa - ha spiegato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri - serve insomma un ministro vero e autorevole all’Economia".

In una settimana decisiva per Imu e Iva, con il Pdl che preme su Enrico Letta affinché mantenga gli impegni sottoscritti col Cavaliere, l’ala dura del Pdl ha scatenato il fuoco sul ministro dell’Economia chiedendo che alla guida del dicastero vada un politico. Nei giorni scorsi il capogruppo alla Camera Renato Brunetta aveva già avanzato il dubbio che dal ministero dell’Economia fosse partita la richiesta di "un aiutino" al Fondo monetario internazionale che aveva raccomandato di non cancellare l’imposta sulla prima abitazione. Ieri di nuovo: prima da Daniela Santanchè poi da Maurizio Gasparri è arrivata la richiesta a Saccomanni neppure tanto implicita di liberare la poltrona di via XX Settembre. "Ci vuole un ministro dell’Economia più coraggioso che non si chiami Saccomanni - ha spiegato Santanchè - non è il ministro giusto al suo posto. Serve una visione diversa". La dirigente del Pdl ha tenuto ad assicurare che si tratta di un punto di vista personale. In realtà, sulla stessa lunghezza d’onda è anche la gran parte del centrodestra che non vede affatto di buon occhio la presenza di un altro tecnico su una poltrona così cruciale per il futuro del Paese, dopo i disastri fatti dal governo Monti. "Ci vuole un ministro dell’Economia. Non una figura grigia e inadeguata - ha incalzato Gasparri -ne parleremo anche nelle riunioni del Pdl in settimana". Nei prossimi giorni, dovrebbero riunirsi i gruppi parlamentari e potrebbe essere quella l’occasione per tornare la carica. Mercoledì mattina poi è convocata la "cabina di regia" di governo e maggioranza proprio sull’Imu, con Pdl e Pd che ancora si fronteggiano sui provvedimenti da adottare. Il governo, è la linea del Pdl, non può fare marcia indietro sugli impegni presi per l’imposta sugli immobili e sul blocco dell’aumento dell’Iva. "Le rassicurazioni di Letta vanno nella direzione giusta - hanno assicurato fonti del partito - ma il Pdl tiene alta la guardia perchè su Imu e Iva non ha nessuna intenzione di cedere".

Letta si trova, così, tra due fuochi. Se da una parte non vuole rimuovere Saccomanni, dall'altra è al lavoro per cercare una mediazione dentro la maggioranza. Per quanto riguarda l'abolizione dell'Imu, tutte le ipotesi (dall’abolizione totale alla rimodulazione) restano sul tavolo in attesa di trovare la soluzione politica entro ferragosto, dead line fissata dal premier stesso per riformare l'imposta sugli immobili. Una riforma che dovrà mettere insieme la riforma dell’Imu, la Tares e, nel complesso, la fiscalità locale in una ristrutturazione che tenga insieme le richieste dei partiti e quelle degli enti locali. Ma i nodi da sciogliere non si fermano certo all'Imu. In cima alla lista ci sono anche l'abrogazione dell'aumento dell'aliquota Iva, la riduzione della pressione fiscale e le misure per tagliare il debito pubblico. Economia, economia e ancora economia.

"Per dare una prospettiva ai conti pubblici italiani bisogna finalmente mettere in campo una strategia di aggressione al debito pubblico - ha insistito Gasparri - bisogna darsi da fare subito". Proprio per garantire un utile
percorso alle riforme, il centrodestra chiede la testa di Saccomanni.

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