Al grido "redistribuire" la Schlein vuole imporci nuove tasse

Il segretario del Partito democratico cala la maschera. Nel suo mirino ora finiscono le rendite finanziarie e immobiliari: "Sono tassate meno di chi lavora o fa impresa"

Al grido "redistribuire" la Schlein vuole imporci nuove tasse

Eccola lì, è sempre lei: la solita sinistra con il folle desiderio di partorire nuove tasse mentre la direzione da intraprendere è esattamente quella opposta. Mentre il governo porta avanti il lavoro per ridurre il carico fiscale a vantaggio degli italiani, Elly Schlein sfodera una nuova strategia e si trincera dietro la parola "redistribuire" per non uscire del tutto allo scoperto. La mossa del letargo però non serve: il segretario del Partito democratico ormai ha calato la maschera tipica del fronte rosso.

Schlein e le nuove tasse

Intervistata da La Stampa, la Schlein ha ripetuto la storiella secondo cui "i lavoratori non vanno messi gli uni contro gli altri". Certo, ci mancherebbe. Nessuno lo mette in dubbio. Ma ecco che subito dopo ha deciso di palesarsi e mettere a nudo le proprie intenzioni scagliandosi contro il centrodestra: "Non fa nulla sulle rendite finanziarie e immobiliari, che sono tassate meno di chi lavora o fa impresa". Parole che inevitabilmente rappresentano un allarme per le tasche degli italiani.

Il numero uno del Pd ha indicato la soluzione al problema per arrivare alla riduzione delle tasse sul lavoro: riequilibrio della distribuzione del prelievo fiscale complessivo e una vera lotta all'evasione. "Il governo sta facendo il contrario", ha denunciato. In particolar modo criticato l'estensione della flat tax per gli autonomi: "A parità di reddito hai lavoratori dipendenti e pensionati tassati oltre i 40% e autonomi al 15". Forse dimentica che i dipendenti hanno tutele che gli autonomi devono pagarsi di tasca propria.

Per Schlein dietro l'idea di abbassare le tasse a tutti si nasconderebbe la volontà di "abbassarle ai ricchi facendo mancare le risorse e i servizi ai poveri". Una tesi sostenuta con forza accompagnata da una richiesta: "Serve una redistribuzione". La sinistra non cambia mai: quando si tratta di tasse sogna di aumentarle e gioca con le parole per cercare di non apparire spietati. Ma ormai gli elettori hanno ben capito il trucchetto rosso.

Le balle sul governo

Ovviamente non poteva mancare la solita macchina azionata contro il governo guidato da Giorgia Meloni. Schlein prima ha affermato che la maggioranza "a parole" dice di voler combattere la denatalità. Ma in realtà anche nel decreto Primo maggio ci saranno nuove agevolazioni per chi ha figli. Ed ecco che, messa alle strette, è arrivato il riposizionamento pur di non riconoscere positivamente l'operato dell'esecutivo: "Se pensano che bastino gli incentivi fiscali, non hanno capito nulla".

Il decreto conterrà tagli al cuneo fiscale e aiuti alle famiglie, eppure il Pd ha già annunciato la propria contrarietà. Il motivo? Viene ritenuta "una provocazione insopportabile" anche perché "ruba il futuro alle prossime generazioni ed è una sentenza di condanna alla precarietà".

Tra l'altro il taglio del cuneo fiscale viene giudicato "nettamente insufficiente". Come se non bastasse, la convocazione dei sindacati la sera prima è stata bollata come "un affronto ai lavoratori e alle lavoratrici". La solita fuffa rossa.

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