Dalla riforma del Reddito di cittadinanza, alla semplificazione dei contratti a termine, fino ad arrivare al maxi taglio (fino al 7%) del cuneo fiscale. Il Dl Lavoro, non a caso arrivato proprio il primo maggio, è un condensato dell'idea di lavoro che ha il governo Meloni: in sintesi, sostegno a chi non può avere un impiego, incentivi per l'inserimento al lavoro e meno tasse. Per l'appunto, tra le novità più gradite c'è un taglio del cuneo fiscale più generoso: si va infatti verso una sforbiciata dei contributi previdenziali fino al 7% per le buste paga da luglio a novembre, per un costo complessivo di 4,1 miliardi di euro. Si rivolge ai redditi fino a 35mila euro: quindi un ulteriore taglio da quattro punti che si affianca ai due punti già previsiti per chi guadagna fino a 2.692 euro lordi al mese e di tre punti se la retribuzione non eccede i 1.923 euro mensili (il beneficio in entrambi i casi si traduce tra gli 80 e i 100 euro mensili in busta paga). Intanto, arrivano altre buone notizie per l'Italia: come scrive il Financial Times, i grandi fondi speculativi hanno smesso di puntare contro il nostro Paese. Nell'ultimo mese, infatti, le posizioni ribassiste sul debito italiano sono scese del 40% secondo i dati di S&P Global Market Intelligence.
Tornando però al Dl Lavoro che il governo ha presentato ai sindacati spicca inoltre l'assegno di inclusione, ossia l'erede del Reddito di cittadinanza. Il nuovo strumento avrà un costo di 5,5 miliardi nel 2024 (meno degli 8 miliardi del reddito grillino), quando entrerà in vigore. E come funziona? L'assegno di inclusione, al via da gennaio, è rivolto a famiglie povere (con al massimo 9.360 euro di Isee e 6mila euro di reddito annuo) con disabili, minori o soggetti over 60. Il suo valore è di 500 euro al mese, più 280 euro di contributo per l'affitto. L'importo si modula anche in base a una scala di equivalenza sulla base della composizione familiare, con un valore massimo che può raggiungere 2,2 (2,3 in caso di disabili gravi). Ci sono anche altri requisiti per avere il sostegno, tra i quali unpatrimonio immobiliare sotto i 30mila euro. Il sostegno dura 18 mesi, rinnovabile per 12 dopo un mese di stop. I beneficiari devono iscriversi al sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa. Inoltre, chi è in età tra i 18 e i 59 anni e abile a lavorare deve avviare la ricerca di un centro per l'impiego e non può rifiutare offerte di lavoro di almeno un mese (nel raggio di 80 chilometri da casa), pena la perdita dell'aiuto. Per contratti fino a sei mesi, il sussidio viene solo sospeso.
Lo strumento di attivazione, invece, andrà ai cosiddetti abili al lavoro e sarà attivo da settembre 2023 (costo 276 milioni). Questi beneficiari avranno 350 euro al mese per al massimo 12 mesi non rinnovabili, a patto che partecipino a corsi di formazione. Lavoro nero e dichiarazioni false per avere il sostegno saranno punite con pene i 2 e i 6 anni. L'omessa comunicazione di variazione di patrimonio o reddito può costare tre anni di reclusione.
Ma oltre alla nuova misura di sostegno, si pensa a incentivi (fino al 60% della retribuzione) per l'assunzione dei giovani Neet, ossia che non studiano e non lavorano. Quest'ultimo intervento, però, è tra quelli in bilico per una questione di coperture. Per questo è circolata l'ipotesi di una tassa sugli extraprofitti delle banche, collegati all'aumento dei tassi d'interesse. Dovrebbe esserci anche l'estensione del tetto d'utilizzo dei voucher da 10 e 15mila euro per chi lavora nel mondo degli eventi. Ciò che ci sarà di sicuro, invece, è la flessibilizzazione dei contratti a termine, con clausole più leggere dai 12 ai 24 mesi di durata.
Tra le altre novità, niente tasse sui
fringe benefit fino a 3.000 euro ai lavoratori con figli (la misura vale 142 milioni nel 2023). Inoltre, è stato istituito un fondo da 60 milioni per finanziare le iniziative socio-educative dei Comuni a favore dei minori.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.