La grillina da zero in storia: il dittatore diventa Pino Chet

Il vero nome del dittatore cileno è Augusto Pino Chet. Non è un refuso né uno scherzo del correttore automatico dello smartphone, ma il modo in cui Sara Paglini, senatrice del Movimento Cinque Stelle (nella foto presa dal suo profilo), ha scritto il nome del dittatore cileno morto nel 2006. La Paglini, nel prendere le distanze dalla collega deputata grillina, Emanuela Corda, che aveva definito «vittima» il kamikaze che a Nassiriya si fece esplodere a bordo di un mezzo imbottito di esplosivo uccidendo 19 italiani e 9 iracheni il 12 novembre del 2003, suscitando le ire di quasi tutto il Parlamento nel decimo anniversario della strage, ieri ha vergato un post su Facebook in cui si legge: «Non condivido le parole di Corda.

Non giustifichiamo tutto, altrimenti qualcuno potrebbe anche dire che le stragi naziste, i morti in Siberia e i regimi violenti come quello di Pino Chet o i generali in Argentina o Pol Pot in Cambogia, furono voluti da vittime di un sistema politico deviato e di un'infanzia infelice». Mancano Sta Lin e Musso Lini.

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