“Mi sono trovato le armi puntate in faccia due volte mentre tornavo a casa, qualificarmi come parlamentare mi ha salvato”. Con queste parole, il senatore del Movimento 5 Stelle nonché componente della commissione antimafia, Luigi Nave, ha raccontato al Corriere della Sera di essere stato vittima di due tentativi di rapina a mano armata nell'arco di poco tempo, mentre tornava a casa in macchina dopo essere stato in missione parlamentare in provincia di Napoli.
L’esponente pentastellato si è detto sorpreso di essere stato bersaglio di più malviventi in poco meno di mezz’ora e, a detta sua, ciò dimostrerebbe quanta criminalità ci sarebbe nella zona a nord del capoluogo campano e, forse, se al posto suo ci fosse stata una persona qualsiasi, questa avrebbe avuto conseguenze peggiori se fosse stata derubata dato che un parlamentare ha più possibilità di riacquistare un bene che gli viene sottratto.
Gli episodi criminosi che hanno riguardato il senatore risalgono alla giornata di lunedì quando Nave si era recato in rappresentanza della commissione di cui fa parte a Caivano e all’Istituto Penale per Minorenni di Nisida, a Napoli. Dopo aver visitato i due luoghi e aver assolto ai suoi obblighi di parlamentare in missione, Luigi Nave è partito da Nisida a bordo della sua auto "una Mercedes ma vecchia di sette anni" per fare ritorno a Villaricca, comune del Napoletano in cui risiede. Mentre il parlamentare transitava lungo la perimetrale di Sant'Antimo, si era fermato a causa del traffico e due ragazzi in scooter si sarebbero avvicinati alla sua Mercedes e, puntandogli una pistola, gli avrebbero intimato di consegnargli i soldi. Mentre si trovava sotto il loro tiro, il senatore Nave racconta: "Ho esibito il tesserino parlamentare ed è come se gli avessi puntato un cannone in pancia: se la squagliano".
Dopo che i malviventi si sono allontanati, il parlamentare ha chiamato il 112 intorno alle 18:45 per segnalare cos’era successo. Proseguendo nel suo viaggio verso casa, all’altezza di Mugnano, il senatore Nave è stato avvicinato da altri ragazzi in scooter che, sempre puntandogli l’arma contro, gli avrebbero chiesto di consegnare loro il portafoglio. In preda allo sconforto, il politico ha detto di non avere soldi con sé, tanto da dirgli “prendetevi l’auto”. I due ragazzi avrebbero ribadito di consegnare il portafoglio e, a quel punto, Nave gli ha dato il portadocumenti, aggiungendo che al suo interno c’erano il bancomat e la tessera del Senato, specificando di essere un parlamentare. Non appena avrebbero sentito la parola “parlamentare”, i due motociclisti si sarebbero dileguati. Dopo questo secondo tentativo di rapina, Nave ha fatto una seconda chiamata al 112 per raccontare anche del secondo episodio.
Dopo questa esperienza sconvolgente, in merito alla lotta contro il crimine organizzato, il senatore ha voluto affermare un concetto: “La criminalità non va
solo combattuta ma occorre fare opera di prevenzione per apprezzare i risultati nel lungo periodo. L'arma più potente che abbiamo è la cultura della legalità ed è necessario praticarla sin dai primi anni di scuola" .- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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