I finiani hanno cambiato musica. Per carità, i tempi passano e non si può mica rimanere incollati al grammofono. Negli anni Novanta, prima dei comizi dell'allora Msi, il mangianastri suonava ancora l'Inno a Roma. Colonna sonora delle battaglie della Fiamma e anche di una fetta del Ventennio. Poi la discoteca finiana si è rinnovata, si sa che a Gianfranco piace cambiare. E insieme al nuovo simbolo, quello di Alleanza Nazionale, è arrivato anche Libertà, l'inno ufficiale del partito. Il contraltare allo storico inno di Forza Italia, quello di "E Forza Italia..." con le telecamere che volavano sopra tutte le più belle piazze dello Stivale. La musica e la politica si tengono per mano, con risultati alterni, sia per qualità che per successo.
L'ultima creatura politica di Gianfranco Fini, Futuro e Libertà per l'Italia, ha le idee confuse anche in campo musicale. Sabato e domenica i "futuristi" si sono riuniti a Pietrasanta per contarsi e programmare i prossimi passi C'è la convention, ci sono le bandiere, le spille e le coccarde e ci deve essere anche la musica. Perbacco. È la liturgia della politica. Si alza il sipario sulla due giorni fillina e dagli altoparlanti escono gli assoli stranianti della chitarra di David Gilmour. Sì, proprio lui il chitarrista dei Pink Floyd. La svolta musicale è una specie di piroetta di 360 gradi fatta tirando il freno a mano. Si vira verso le musiche lisergiche del rock psichedelico di David Gilmour. Se il sabato è all'insegna delle sonorità "acide", la domenica tocca al rock sperimentale dei Velvet Undergound, la band di Lou Reed.
Sul palco di Pietrasanta Flavia Perina e Fabio Granata si sono esibiti in una versione di "Sunday morning" rimaneggiata in chiave politica. "Sarà bellissima perché Giovanardi non esiste, eravamo su Scherzi a parte...". Poi, ancora, proseguono lanciando una bordata dopo l'altra agli ex compagni di partito: "L'Italia è già bellissima perché La Russa e Gasparri stanno di taglio basso a pagina 12, perché Denis Verdini non ha più nessuno da comprare, perchè Pennacchi ha vinto il premio Strega, perché per Placido Rizzotto ci sono i funerali di Stato, perché nonostante tutto e tutti siamo ancora qui e nel nostro dizionario prima di Abc viene la F di Gianfranco Fini". Un testo che farebbe accapponare la pelle al povero Lou Reed. Ma Fini è entusiasta: "Una performance da perfetti futuristi".
Giusto per pestare i piedi anche alla memoria di Filippo Tommasi Marinetti, ché il futurismo non era esattamente questa roba qui... Rimane un dubbio, più politico che musicale: non è che Fli farà la stessa fine dei Velvet Underground e dei Pink Floyd? Grandissimi gruppi, per carità, ma si sono tutti sciolti...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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