Il copione rosso è sempre lo stesso: il centrodestra non vince mai, semmai è il centrosinistra ad aver perso. Guai ad ammettere il successo della coalizione formata da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia anche di fronte a numeri schiaccianti. Bisogna trovare comunque degli artifici comunicativi, degli espedienti che ridimensionino la portata del trionfo del centrodestra e che tutto sommato non bastoni completamente gli sconfitti.
Basta leggere le prime pagine dei giornali di sinistra il giorno dopo il voto per farsi un'idea di quanto le elezioni regionali abbiano provocato grande amarezza e delusione. Sì, perché è vero che la doppia vittoria in Lombardia e nel Lazio era ampiamente prevedibile. Ma è altrettanto vero che le cifre incassate dal centrodestra si sono rivelate ancora più imponenti di quelli messi al conto dalla sinistra nelle peggiori delle aspettative.
I giornali di sinistra rosicano
La stampa rossa non si dà pace e non ha fatto altro che recitare la solita parte. D'altronde lo schema era già pronto nel cassetto: trovare qualche cavillo per indebolire l'affermazione del centrodestra, anche se dovesse risultare macroscopica. E infatti così è stato. I quotidiani di sinistra stanno rosicando perché prosegue la luna di miele tra elettori e Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia: il 2-0 delle Regionali ha innescato quel senso di saccenza tipico di chi non vuole accettare il vento che tira nel Paese.
In prima linea c'è ovviamente La Repubblica, che spara subito un titolone che segue una linea ben precisa: "Urne vuote, vince Meloni". Come se fosse un rapporto diretto di causa-effetto. Gli elettori non vanno a votare, allora vince il centrodestra. "Nel voto con l'affluenza più bassa di sempre (40%), la destra conquista a valanga Lombardia e Lazio", si legge nel sommario. La strategia di certo non sorprende ed era da mettere al conto. Isaia Sales propone un articolo dal titolo "E la chiamano vittoria".
Il metodo d'azione è molto simile a quello de La Stampa, che sposa a pieno la medesima strada: "Urne vuote, destra pigliatutto". Anche in questo caso viene proposto uno schema di causa-effetto. Il messaggio che si vuole far passare è che il trionfo è arrivato in concomitanza con un elevato astensionismo. Magari come attenuante. Forse serve per risollevare il loro morale. Nell'occhiello ci si affretta a scrivere: "Crolla l'affluenza alle Regionali: al voto meno di quattro elettori su dieci". Il titolo dell'analisi di Francesca Schianchi non si discosta affatto: "Se vince l'astensione perde la democrazia".
Non poteva mancare all'appello Il Fatto Quotidiano, a cui però va riconosciuta l'abilità di essere stato ancora più esplicito degli altri: "Meloni vince per abbandono degli elettori". Non per merito proprio, ma per colpe altrui e per la bassa partecipazione alla competizione elettorale. "Fontana e Rocca sopra il 50%, ma astensione al 60. Regionali senza votanti e governo pigliatutto", si legge nella prima pagina.
L'aria da funerale nei salotti tv
Nel pomeriggio di ieri è andata in onda la sempre puntuale maratona di Enrico Mentana su La7. Come fatto notare dall'edizione odierna di Libero, in studio si respirava un'aria di profondo sconforto in seguito ai dati che preannunciavano una grande vittoria del centrodestra.
Ospiti tutt'altro che simpatizzanti della coalizione di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. Al momento dei primi trend è calato il gelo. Ed è umanamente comprensibile: commentare una disfatta del genere non deve essere proprio facile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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