I maschilisti

Tutto d'un pezzo, il Beppe. Tutto d'un pezzo. Irriducibile, intransigente nella sua battaglia in nome e per conto dell'anti-politica. Di principi rigidi e irrinunciabili, l'istrione del Movimento Cinque Stelle. Ma con qualche eccezione. Giusto avant'ieri è venuto a galla, per esempio, che già nel 2008, lui, l'uomo anti-sistema per eccellenza «flirtava» con il Sistema per eccellenza, quello americano, fornendo all'ambasciatore statunitense, nel corso di un pranzo privato, a Roma, «elementi di credibilità» sugli scenari e sui problemi futuri dell'Italia. Quindi, in rapida successione, ieri, eccolo di nuovo uscire dai suoi binari precostituiti. Prima «infrazione» severamente criticabile, perché non ci sono simili precedenti - anche se fa sapere che il M5S avrà «tante donne in parlamento» - la decisione di licenziare una rappresentante del suo movimento, che governa a Mira, in Veneto, perché incinta. Avete letto bene, sì, semplicemente, quanto naturalmente incinta.
La «vittima» del sopruso grillino è Roberta Agnoletto, avvocato e assessore con delega a Sport e Ambiente che ha ricevuto l'inatteso benservito, che la colloca forzatamente a casa dal 30 marzo, perché il suo stato interessante è incompatibile con la sua funzione. «Sono davvero molto dispiaciuta, non me l'aspettavo, si sfoga l'avvocato Agnoletto, me l'ha comunicato la presidente del Consiglio (Serena Giuliato, anche lei del Movimento 5 Stelle, ndr) su ordine del sindaco. «È un provvedimento che mi ha fatto agitare - dice l'assessore - invece ora devo stare calma, me l'ha detto anche il medico». Secondo la maggioranza «grillina», che governa Mira, l'assessore verrà sostituita perché «poco presente», ma è una formula talmente generica che non ha convinto né l'interessata né molti dipendenti comunali e residenti che hanno espresso all'assessore la propria solidarietà.
E veniamo all'infrazione numero due, non meno sorprendente: Grillo ha infatti improvvisamente deciso, dopo aver rovesciato per mesi insulti su tv media e talk-show, di presentarsi davanti alle telecamere per un'intervista. «Domenica 17 andrò in tv. Un'intervista di 30 minuti in diretta dal camper su Sky Tg24 alle 20.30. E su Cielo, in chiaro, alle 21», annuncia su Twitter il leader del Movimento Cinque Stelle. Cosa ancora più curiosa se si considera che la presenza di amministratori del M5S ad alcuni talk show aveva innescato feroci polemiche e una «crisi» interna al movimento, con l'espulsione, decisa ovviamente dallo stesso Grillo, di alcuni esponenti emiliani molto popolari come il consigliere regionale Giovanni Favia e la consigliera comunale bolognese Federica Salsi. Che ieri hanno puntualmente e duramente polemizzato: «Grillo in tv? Non è certo una novità. Ogni giorno, tutti i talk show lo trasmettono, a reti unificate e senza un contraddittorio, peggio di Berlusconi nella volontà di sottrarsi allo stesso», afferma Favia, mentre la Salsi ironizza invece sul fatto che Grillo «va in tv ora che gli conviene». Intanto Grillo ieri in un colloquio con 105 e Radio Montecarlo ha affrontato i temi del difficile scenario che si aprirà all'indomani del voto. Paradossalmente l'ipotesi di un trionfo sembra suscitare nel leader del M5S qualche apprensione. «Non lo so, se dovesse succedere sto' botto saremmo anche un po' in difficoltà, dovremmo organizzarci e scegliere le persone in fretta», ammette.
«Qualche Scilipoti ce l'avremo anche noi ce li stanno già portando via gli altri movimenti a cui siamo grati.

Ma saremo l'ago della bilancia, siamo milioni di persone, voi non avete capito con chi avete a che fare. Come in Sicilia - assicura - Sono loro che seguiranno noi e noi seguiremo le nostre idee. Se c'è un partito che sarà per l'acqua pubblica noi saremo d'accordo, se proporranno gli inceneritori diremo no».

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