FdI fa quadrato attorno ad Arianna Meloni: "I mestatori d'odio non passeranno"

IlGiornale svela le trama contro la sorella del premier ad opera dell'asse giornali-sinistra-procure. Del Mastro: "Scorciatoie giudiziarie per ribaltare l'esito delle urne"

FdI fa quadrato attorno ad Arianna Meloni: "I mestatori d'odio non passeranno"
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Il retroscena del direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, pubblicato nell'edizione odierna, ha provocato immediatamente una serie di reazioni politiche all'interno di Fratelli d'Italia. L'articolo ha messo al centro del discorso il fatto che una determinata parte politica del centrosinistra possa preparare il terreno per portare la magistratura a indagare Arianna Meloni per traffico di influenze dopo alcune forti pressioni che sono arrivate a livello mediatico dopo le accuse che vedevano la sorella della presidente del Consiglio essere delegata sulle trattative per le nomine Rai; o addirittura collegare il nome della responsabile della segreteria politica e del tesseramento di FdI alle recenti scelte di Giuseppina Di Foggia e Sabrina De Filippis, a capo rispettivamente di Terna e di Ferrovie dello Stato in quanto sue amiche (tutte circostanze poi ampiamente smentite).

Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, esprime tutte la propria "solidarietà piena ad Arianna Meloni" nonché un "messaggio ai mestatori professionali: 'Non passerete'". Si tratterebbe infatti du un "combinato disposto vergognoso, e non più ulteriormente tollerabile, utilizzato per attirare le attenzioni della magistratura su Arianna, con l'evidente fine di colpire, sulla base di fatti totalmente inventati, un governo legittimamente eletto dai cittadini". Il direttore Sallusti ha quindi "fatto bene a smascherare il disegno diabolico di coloro che, ancora dopo due anni, sono lì a tramare contro la vittoria elettorale del centrodestra, e di Fratelli d'Italia, decretata dal popolo italiano".

Secondo il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, "sono mesi che Arianna subisce una offensiva senza precedenti, fondata su volgari illazioni destituite di ogni fondamento, alimentate alternativamente dalle opposizioni o dai giornali di sinistra". La sinistra cerca sempre "di scatenare scorciatoie giudiziarie che ribaltino l'esito infelice delle urne ed i ogni caso è nata con l'imprinting della calunnia, della diffamazione, delle illazioni". Ed ecco quindi come l'altro giorno "si è passato il segno associando la parolina magica 'influenza' ad Arianna Meloni e quindi accusandola indirettamente di un reato: il traffico di influenze". Il riferimento è alle parole allusive senatrice di Italia Viva Raffaella Paita "Siamo convinti che l'ormai evidente tentativo di alimentare una bufera 'mediatica' e magari anche giudiziaria andrà a vuoto", conclude.

"Quanto scrive oggi Alessandro Sallusti sul Giornale, a proposito del possibile sbocco giudiziario della campagna sistematicamente condotta contro Arianna Meloni, è inquietante ma purtroppo coerente e simile a campagne viste nel passato". Ad affermalo è il presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Lucio Malan. "Gli esponenti politici e i mezzi di informazione che a ogni accusa rivelatasi smaccatamente falsa, anziché le scuse, fanno seguire altre accuse infondate, dovrebbero infatti spiegare la ragione del loro comportamento. Se difatti si tratta di tentativi di rimediare alla perdita di consenso sembra chiaro che otterranno il risultato opposto", aggiunge. "Se invece - rilancia Malan - la campagna ha il fine di sovvertire il risultato elettorale espresso dal popolo sovrano, sappiano che sapremo difendere la lettera e la sostanza della Costituzione, che troppo spesso essi citano solo in modo strumentale".

Per Augusta Montaruli "l'inquietante e lucido retroscena di oggi di Alessandro Sallusti" spiega con grande capacità di analisi "l'obiettivo con il quale certa stampa e certa sinistra ormai da mesi hanno messo nel loro mirino Arianna Meloni, accusandola di avere le mani in pasta in moltissimi dossier, salvo poi essere smentite puntualmente dai fatti". La vice capogruppo di Fratelli d'Italia sottolinea che "usare la magistratura come un grimaldello per colpire non solo un governo legittimamente eletto ma persone specchiate con il 'metodo Palamara' è meschino, vile e caratteristico delle peggiori dittature. Noi continuiamo a lavorare a testa alta".

Infine, Carlo Fidanza. "Hanno inventato di sana pianta un suo ruolo decisivo nell'orientare le scelte del governo sulle nomine della Rai e di altre società partecipate. Una narrazione inventata dai giornali di sinistra, ripresa da un'opposizione disperata nella speranza magari che qualche solerte magistrato si appassioni alla trama e faccia il resto", dice capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo.

"Uno schema fallito in precedenza, ricorda bene Sallusti, con la premiata ditta Fanpage-Formigli e che ora troverebbe nuova linfa e un nuovo, enorme, bersaglio. A pensar male si fa peccato ma spesso...".

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