Il Consiglio d'Europa ci prova: "Non votate il ddl sicurezza"

Il presidente del Senato rispedisce al mittente la lettera inviata a Palazzo Madama da parte del commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Michael O'Flaherty: "Chiedere ai parlamentari di non votare il ddl è irrituale e contrario a qualunque principio democratico"

Il Consiglio d'Europa ci prova: "Non votate il ddl sicurezza"
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Botta e risposta tra il Consiglio d'Europa e Ignazio La Russa sul disegno di legge sulla pubblica sicurezza che tra pochi giorni verrà votato dal Senato. In una lettera inviata alla seconda carica dello Stato, dello scorso 16 dicembre, Michael O'Flaherty, commissario per i diritti umani dell'organizzazione internazionale che promuove la democrazia e l'identità culturale europea, ha chiesto ai senatori italiani di "astenersi" dall'adottare il ddl già approvato dalla Camera dei Deputati. A meno che non venga modificato in maniera "sostanziale", allo scopo di garantire che rispetti le norme sui diritti umani del Consiglio d'Europa. Un rispetto che, secondo il commissario, evidentemente non sarebbe messo in atto stante il testo parlamentare.

Dopo la comunicazione ufficiale pervenuta presso Palazzo Madama da parte dell'organizzazione comunitario con sede a Strasburgo, La Russa ha preso carta e penna per diramare una nota nella quale viene completamente respinta questa richiesta: "Ho dato indicazione agli uffici del Senato di respingere l'inaccettabile pretesa di Michael's O'Flaherty" di non votare il ddl sicurezza, che tra l'altro "è ancora in fase di esame davanti alle commissioni competenti". Il presidente del Senato racconta di avere ricevuto la lettera del commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa mentre si trovava in Bulgaria in visita al contingente italiano di stanza in ambito Nato "e l'ho trovata un'inaccettabile interferenza nelle decisioni autonome e sovrane di un'assemblea parlamentare".

Gli uffici del Senato, su indicazione di La Russa, hanno trasmesso la missiva al ministro dei rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, "anche in considerazione del fatto che spetta primariamente al governo intrattenere relazioni con le istituzioni europee". La medesima lettera è stata altresì inviata, per semplice conoscenza, ai presidenti delle due commissioni interessate. "In entrambe le formali trasmissioni mi sono astenuto da ogni considerazione", aggiunge la Russa. "Al di fuori degli atti ufficiali, la mia personale opinione è che ho trovato non solo irrituale ma contrario a qualunque principio democratico - l'affondo dell'ex ministro della Difesa - che il signor Michael O' Flaherty (a me finora del tutto sconosciuto) chieda addirittura di non votare una legge per altro il cui testo è ancora in formazione e all'esame della Commissioni".

Nella conclusione del suo comunicato ufficiale, Ignazio La Russa sottolinea che non solo, personalmente, non condivide le argomentazioni di quella lettera - ed è quello che forse conta di più - trova "inaccettabile" che si voglia "condizionare la volontà dei nostri senatori di maggioranza e di opposizione durante l'iter di formazione di una legge, quasi che fossero incapaci di valutarne i contenuti e le conseguenze autonomamente".

Una presa di posizione che arriva a seguito non solo della lettera di O'Flaherty, ma anche di una serie di proteste che sono partite da associazioni, sindacati e movimenti, che sono scese recentemente in piazza a Roma per protestare contro il ddl Sicurezza.

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