Doveva essere il primo sit-in unitario del "nuovo" campo largo. In realtà, la manifestazione contro il dl Sicurezza, indetta da Cgil e Uil, è stato il palcoscenico di un campo larghissimo a sinistra e per nulla moderato.
La protesta si è tenuta tra piazza Navona e i pressi di Palazzo Madama dove proprio oggi è approdato il ddl Sicurezza tanto contestato da quasi tutte le opposizioni. Grandi assenti Italia Viva e Azione. In compenso, in testa al corteo partito da piazza della Cancelleria c'era una sparuta delegazione dei Carc, i Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo, che dinanzi alle telecamere sbraitavano per la poca visibilità data alle morti sul lavoro. Accanto a loro c'era un militante che sventolava orgogliosamente la bandiera della Palestina che sembra intenzionato a scendere in piazza anche il 5 ottobre nonostante sia stata vietata ogni manifestazione a ridosso dall'anniversario dell'attacco di Hamas.
Tra i circa 5mila manifestanti di associazioni come Libera, Legambiente, Amnesty International, gli Animalisti Italiani ed esponenti delle occupazioni abusive come il 'kompagno' Andrea Alzetta, detto Tarzan, fondatore dello Spin Time Labs, c'erano anche vari parlamentari di centrosinistra. Per il Pd si sono visti Chara Braga, capogruppo del partito alla Camera, e Laura Boldrini, ex presidente della Camera, ma anche i deputati Matteo Orfini, Arturo Scotto e il virologo Andrea Crisanti, oggi senatore dem. Una vera e propria 'giungla politica' dove le dichiarazioni dei politici sono state sovrastate dai canti di 'Bella Ciao' dei manifestanti con il fazzoletto dell'Anpi al collo e dalle urla dei giovani che intonano cori come "Governo fascista, Stato terrorista" oppure i "vaffa" contro il premier Giorgia Meloni e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Tra i manifestanti spicca anche un esponente del mondo animalista che si dichiara vegano da oltre 10 anni e che inveisce contro il governo dei, "cacciatori" che spende in armi e che vuole arruolare nuovi giovani. Fin qui tutto nella norma, ma le imprecazioni che lancia nei confronti di Papa Francesco appaiono davvero fuori contesto.
Tra la folla arriva anche il leader del M5s Giuseppe Conte che, in piazza Navona, raggiunge Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni con cui si intrattiene per un lunga chiaccherata e poi immortala l'incontro con una foto ricordo, senza aspettare l'arrivo di Elly Schlein. Anche la segretaria del Pd confabula con i leader di Avs in assenza dell'alleato pentastellato. Evidentemente pesano più del dovuto le divergenze sul voto per il rinnovo del Cda Rai che si terrà domani, ma almeno davanti alle telecamere sia Conte sia Schlein appaiono uniti nel contestare il ddl Sicurezza. Le nuove norme del governo, secondo il leader del M5S "ci portano indietro nel tempo, peggiorano addirittura il codice penale Rocco introdotto in epoca fascista" perché "introducono nuovi venti reati, inaspriscono pene già esistenti, ma solo in una direzione, per la gente comune, per chi manifesta dissenso politico, per chi esprime resistenza passiva". Elly Schlein, invece, esulta: "C'è una grande partecipazione, siamo qui insieme a Cgil, Uil e tante associazioni, tantissime persone che protestano contro delle norme liberticide, delle norme che vogliono reprimere duramente il dissenso, anche quando manifestato pacificamente". Un'unità molto estesa a sinistra che, però, è solo di facciata.
Sembra molto difficile, infatti, che il leader del nuovo 'campo largo' possa riuscire a catalizzare anche i voti di chi sventola ancora la bandiera del Pci e che ci dice: "Contro i fascisti è bene stare tutti insieme. Poi, certo, non posso avere stima per chi manda le armi all'Ucraina...".
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