Una fatal coincidenza ha voluto che l’evento mediatico fosse fissato proprio per il giorno in cui, a Gaza, è stato eliminato il capo stragista di Hamas Sinwar.
Ragion per cui è facile che, nonostante le accese polemiche della vigilia, la conferenza stampa di questo pomeriggio a Montecitorio, starring il presidente dell’Ucoii (Unione delle comunità islamiche italiane, ma non fatevi ingannare dal nome: è un’associazione che ne rappresenta solo una piccola parte) Yassine Lafram e la parlamentare grillina Stefania Ascari, finisca nel dimenticatoio.
A suscitare le proteste di alcuni esponenti del partito della premier era stata proprio la presenza di Lafram, in rappresentanza di una Ucoii che è accusata (da importanti dirigenti islamici italiani, come il segretario generale della Gran Moschea di Roma Abdellah Reduane), di essere emanazione dei Fratelli Musulmani, e di tentare a nome loro di imporre la propria egemonia politica sulla composita galassia islamica in Italia. "Indecente che la deputata 5s Ascari promuova ed ospiti in Parlamento una conferenza stampa del presidente di un’associazione espressione della Fratellanza Musulmana", denuncia Raffaele Speranzon di Fdi. "Un gruppo pericoloso e vicino al terrorismo islamico. Non a caso, il loro presidente soleva passare del tempo con Aid al-Qarni, bandito da Francia, Regno Unito e Usa per incitamento all’odio e alla violenza". Per Roberto Menia, vicepresidente della Commissione Esteri a Palazzo Madama, invitare in Parlamento simili sigle è una «pessima mossa che non fa bene al dialogo, in questa delicatissima fase per il Medio Oriente», dice Roberto Menia, che ricorda come il fondatore Ucoii Hamza Piccardo abbia celebrato le opere di Hamas.
La Ascari, del resto, non è nuova a simili compagnie: un anno fa organizzò un’altra conferenza stampa, sempre a Montecitorio, stavolta con Mohammad Hannoun, anziano capo dell’Associazione Palestinesi d’Italia, nonché segnalato dalle autorità Usa come uno dei promotori - sotto mentite spoglie di "beneficenza al popolo palestinese" - del finanziamento ad Hamas.
La deputata grillina era reduce, stamattina, da una sceneggiata in aula, dopo l’informativa del ministro Guido Crosetto in Parlamento, con sventolio di cartelli e striscioni che accusavano di "genocidio" Israele: "Silenziare le voci che denunciano i crimini di Netanyahu non vi farà passare dalla parte giusta", strillava dai banchi grillini.
Poi, ricomposta, si è presentata alla conferenza stampa col capo Ucoii, indetta per invocare l’intesa tra Stato italiano e confessione islamica. "In Italia siamo 3 milioni di fedeli musulmani, legittimi cittadini, ma ci sentiamo abbandonati a un destino ignoto: dobbiamo trattare con sindaci e regioni i luoghi di culto, non possiamo celebrare le festività nè visitare i detenuti o ottenere l’8 per mille". In verità, una delle principali difficoltà per il riconoscimento è dovuta proprio alle profonde divisioni interne all’Islam italiano.
Con l’Ucoii sotto accusa, da parte del rappresentante della Gran Moschea di Roma, come braccio politico del tentativo di "egemonia" dei Fratelli Musulmani. Quanto alle polemiche, Yassine Lafram avverte: "Chi dice che siamo legati a estremismo e fondamentalismo ci sta calunniando, e chi diffama l’Ucoii ne pagherà il prezzo a suon di querele".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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