- Cecilia Sala è stata arrestata perché ha “violato le leggi della Repubblica islamica”. In pratica gli amiconi iraniani hanno fermato una giornalista oltre una settimana fa e solo oggi si degnano di fornire alcune informazioni che peraltro sono totalmente inutili. Il comunicato infatti non spiega quali leggi sono state violate, ma solo in generale che ne avrebbe violata almeno una. In pratica, ci pigliano per i fondelli.
- Piccola correzione per Repubblica. In realtà l’agenzia di Stampa iraniana non ha scritto che Cecilia Sala ha “violato le leggi islamiche” e per questo si trova in carcere. Ha scritto che ha violato “le leggi della Repubblica islamica”, il che è ben diverso anche se siamo tutti d’accordo che si tratta di accuse ridicole. Il punto è che se la Repubblica in questione si chiama “Repubblica islamica” e non “Repubblica iraniana” questo non significa che Cecilia abbia violato le leggi islamiche.
- La Cassazione dà ragione al governo e torto ai giudici. Sintesi brutale: non sono i magistrati a decidere quali Paesi sono sicuri e quali no, ma il ministro degli Esteri. Le toghe possono valutare i singoli casi ma non disapplicare “per partito preso”, cioè in generale, la norma sugli Stati da considerarsi sicuri. Indovinate infatti Repubblica cosa ha fatto? Ha nascosto la notizia bella in fondo alla pagina online. Praticamente introvabile.
- Sapete che fine fanno in Italia due malviventi pizzicati a rubare in un appartamento, armati di coltelli e che, oltre tutto, hanno pure aggredito i poliziotti? State bene a sentire. Non si tratta di una di quelle barzellette natalizie di pessimo gusto. A Como il giorno di Natale la polizia ha arrestato due marocchini, entrambi irregolari, di cui uno con precedenti di polizia, che nella notte stavano svaligiando una villetta. Quando i poliziotti sono entrati in casa i ladri erano ancora akll’interno e rivoltavano nei cassetti. Alla vista dei due agenti, i due malviventi hanno estratto un grosso coltello a testa, minacciato le divise. Tutto bene quel che finisce bene, grazie alla professionalità degli agenti. I malviventi arrestati per furto in abitazione in concorso, detenzione illegale di armi e resistenza a pubblico ufficiale sono stati portati in Questura nelle camere di sicurezza e poi processati per direttissima poco prima del pranzo di Natale. Ovviamente sono stati condannati, a più di due anni di carcere. Poi però ci siamo chiesti: li avranno sbattuti in carcere? Le cronache locali scrivono che, a condanna avvenuta, hanno ricevuto un banale divieto di dimora. Abbiamo chiesto a un poliziotto? Possibile? Cioè: niente carcere? Ci ha risposto: “Purtroppo in Italia funziona così. Noi li fermiamo ma poi escono subito. Anche se, magari, sono stati già arrestati o denunciati in stato di libertà per gli stessi reati”. Chiedo solo: vi pare normale?
- Nel tempo ho cambiato opinione sul velo che copre il capo delle donne, politici o diplomatici, che si recano in Iran. Mi spiego. È inaccettabile che un esponente si copra il capo se l’ayatollah viene in visita in Italia. Ma se un ministro dovesse viaggiare a Teheran, rispettarne le tradizioni non è così drammatico. Non il burqa, sia chiaro. Né un abbigliamento degradante per la donna. Noi ci aspettiamo che i musulmani rispettino il Natale e il crocifisso nelle aule scolastiche? Allora giusto rispettare le tradizioni altrui, quando andiamo lì, pure se non ci piacciono granché.
- Cosa dicono i sondaggi di fine 2024? Inutile andare a leggere su Corriere o Repubblica, che esaltano oltre l'impossibile il risultato di Elly Schlein.
Sì, è vero: ha risollevato il Pd, ma l'ha fatto sottraendo voti al M5S. Quindi bene per il suo partito, ma il risultato finale non cambia: il centrodestra è sopra il centrosinistra. Sempre che il centrosinistra riesca a mettere insieme quell'accozzaglia che va dal Terzo Polo ad Avs.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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