Landini incoronato leader dalla sinistra più radicale

Il sindacalista al centro della scena all'assemblea Avs. "Il governo ci convochi per cambiare la manovra"

Landini incoronato leader dalla sinistra più radicale
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È la star di Chianciano Terme. All'assemblea dei Verdi-Avs il capo della Cgil, Maurizio Landini, reduce dallo sciopero nazionale di venerdì scorso, è accolto come il «Messia». In fondo, Bonelli e Fratoianni, azionisti del nuovo partito della sinistra radicale, amico dei centri sociali, meditano un piano diabolico: affidare in futuro a Landini le chiavi della nuova formazione politica. E provare a consolidare, grazie al traino del sindacato rosso, il bottino elettorale e affermarsi come seconda forza politica della coalizione.

Dalla piazza al Parlamento: Landini ci lavora. E trova in Avs il «traghetto perfetto» per sbarcare sul nuovo palcoscenico politico.

Quella di Chianciano è quasi un'incoronazione per il leader Cgil. Dopo aver infiammato le piazze, con l'abito del «lupo cattivo», Landini si prepara a indossare il vestito dell'agnellino in Parlamento. Il vicepremier Matteo Salvini coglie il punto vero della missione del segretario Cgil: «Leggevo su qualche giornale che Salvini ce l'ha con Landini la vita è un dono troppo grande per passare il tempo a odiare qualcuno... Figurati se posso avercela con Landini però quando fai uno sciopero generale perché il governo taglia i fondi alla sanità menti sapendo di mentire. Quest'anno alla voce bilancio per la salute ci sono 136 miliardi di euro. Mi viene il dubbio che il signor Landini non tuteli l'interesse di lavoratrici e lavoratori, ma prepari il suo arrivo in Parlamento come parlamentare della sinistra, come hanno fatto tutti i predecessori alla guida della Cgil».

Insomma, anche secondo Salvini, il percorso è tracciato. L'assist arriva da uno dei due leader di Avs Nicola Fratoianni che fa sue le parole «incendiare» del numero uno del sindacato: «Noi vogliamo rivoltare questo Paese, rivoltarlo. Questa è la rivolta sociale. Quando le persone non sanno come arrivare alla fine del mese e non vedono un futuro per i propri figli, allora c'è bisogno di cambiare. I sindacati fanno il loro mestiere e io condivido la piattaforma di Landini e Bombardieri».

Già si parla di «piattaforma Landini», «piano Landini» per l'Italia. Il lessico segna la svolta politica. A Chianciano Terme, Landini parla da leader politico: «Se non si apre un confronto, se il governo non ci convoca, se in Parlamento non si cambia la legge di bilancio, con la Uil dovremo valutare come andare avanti. In piazza venerdì c'erano non solo iscritti alla Cgil e alla Uil, ma anche persone che hanno votato per questo governo e di altri sindacati. Nonostante questo, una parola di polemica verso gli altri sindacati da me non la sentirete mai».

Il bersaglio, da buon leader dell'opposizione, resta il governo di centrodestra: «Il punto è il governo cosa risponde ora alle persone che sono scese in piazza venerdì. Ci deve essere una risposta. Per quel che ci riguarda bisogna aumentare la spesa sanitaria e bisogna agire sul fisco per andare a prendere le risorse per fare questi investimenti. Stiamo chiedendo al governo in modo esplicito che riconvochi un tavolo sulla legge di bilancio, così come chiediamo agli imprenditori di aprire le trattative sui rinnovi dei contratti.

Nel programma di Landini al primo punto c'è l'abrogazione del jobs act: «Cancelliamo quelle leggi balorde. Sciopero e diritto di voto sono i due strumenti che abbiamo in mano. Questo governo non rappresenta la maggioranza del Paese».

Un punto che già fa infuriare i renziani, futuri alleati del Landini politico.

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