L'arte di camminare in 100 forme di legno

La vita è una questione di equilibrio. O meglio di Equilibrium, il nome scelto dal Museo Ferragamo per la mostra che da oggi, fino al 12 aprile 2015, a Palazzo Spini Feroni di Firenze riassume la magia dello stare in piedi, del deambulare, del danzare, del muoversi bilanciandosi come un funambolo. In sostanza, tremila e seicento anni di storia dell'umanità - dai nostri progenitori fino al primo uomo sulla luna - e una profonda riflessione su quella cosa straordinaria che è il camminare. «La parola equilibrium mi piace tantissimo e rispecchia lo studio che mio marito ha fatto sull'arco del piede, sull'importanza di calzare scarpe comode» diceva ieri Wanda Ferragamo annunciando questo meraviglioso progetto che ha richiesto tre anni di preparazione, il lavoro di numerosi esperti e il contributo della Soprintendenza Speciale per il Patrimionio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze.
Nello scorrere delle nove sale si ammirano 94 modelli di scarpe storiche, 100 forme di legno utilizzate per realizzare le calzature di illustri personaggi, 27 brevetti, uno dei pendoli utilizzati da Ferragamo per i suoi studi e importanti opere provenienti da vari musei del mondo, dall'arte romana al Canova, da Rodin a Marino Marini, da Degas a Bill Viola. Un'esperienza imperdibile anche per riflettere sull'importanza dell'equilibrio quando si parla di moda maschile fatta soprattutto di dettagli. «Se vai sul sicuro con una giacca blu e un pantalone bianco, la differenza la fanno i particolari come le nostre pochette in cotone e lino stampa double-face con i pois da una parte e la foglia del cashmere dall'altra» spiegava ieri Marco Baldassari nello stand di Pitti Uomo parlando del grande sviluppo che nella collezione Eleventy stanno registrando pure le scarpe e in particolare le running da portare sotto giacca, pantaloni di cotone, camicia e cravatta, senza parlare del panciotto in denim, degli anelli d'argento con pietre maschili - dal turchese all'occhio di tigre - e dei divertenti braccialetti con grani di onice e lapislazzuli.

Accenti che rivelano l'anima autentica di un uomo vanitoso al quale Doriani, oltre ai suoi impareggiabili cashmere, dedica una linea di occhiali declinati in colori chiari come i bianchi trasparenti e i gialli, con lenti solari a contrasto. Con un vezzo: i jeans verranno dotati di un fazzoletto da taschino annodato a un anello portachiavi.

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