Legambiente e Arci unite contro Matteo Salvini (con i soldi nostri)

Legambiente e Arci passano il tempo a fare politica e si sono costituite parti civili nel processo Open Arms

Legambiente e Arci unite contro Matteo Salvini (con i soldi nostri)
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“Quanto sta costando ai contribuenti questo processo, voluto dalla sinistra contro Salvini?”. La Lega attacca Legambiente e Arci che si sono costituiti parti civili nel processo Open Arms e si chiede quanti finanziamenti pubblici hanno finora incassato le due associazioni “che hanno speso soldi e tempo per partecipare a questo teatrino”.

All’udienza di oggi, infatti, era presente anche l'avvocato Michele Calantropo che ha parlato per conto di Arci Sicilia secondo cui “le norme di solidarietà, oltre che quelle internazionali, avrebbero imposto lo sbarco dei migranti”. Ma, a colpire i parlamentari della Lega è stata soprattutto la presenza della nota associazione ambientalista. "La passerella delle parti civili lascia perplessi: Legambiente prende soldi per tutelare l'ambiente o per attaccare Salvini?”, si è chiesto il deputato della Lega, Francesco Bruzzone. “Peccato che Legambiente prenda soldi non certo per fare passerelle in tribunale come quella di oggi, ennesima declinazione di un livore quasi personalistico che sicuramente non fa gli interessi degli italiani", gli fa eco il collega di partito Anastasio Carrà.

Dal bilancio sociale di Legambiente relativo al 2023 si scopre che “i proventi in Convenzione stipulate con soggetti pubblici e privati ammontano complessivamente a 4.472.182 (+189mila)”. Ben il 41% delle risorse economiche, ossia 3.971.181 euro, sono contributi provenienti da enti pubblici. Analizzando il bilancio si scoprono le varie iniziative svolte in favore dell’ambiente e il lavoro di lobbying svolto a livello europeo per la nuova Direttiva sulla qualità dell’aria votata a Bruxelles e in favore del nuovo regolamento europeo che impone lo stop alla vendita di auto e furgoni a benzina e diesel a partire dal 2035. Ma, se poi, si consulta il sito di Legambiente si nota come tra le varie iniziative vi sia anche l’invito a firmare i referendum contro l’autonomia differenziata con tanto di volantino esplicativo in cui si spiegano i motivi per cui la legge voluta dal ministro Calderoli“andrà ad incidere negativamente sulla salvaguardia ambientale”. Iniziativa legittima, ma dal carattere squisitamente politico, proprio come la scelta di dichiararsi parte civile nel processo contro Salvini.

L’Arci (Associazione ricreativa e culturale italiana), invece, nel suo ultimo bilancio dichiara di aver ricevuto contributi da enti pubblici per un valore di 5.091.452,44 euro e ulteriori 24.750,00 arrivati sempre tramite contratti con enti pubblici.

rcspicca subito un comunicato dal titolo molto eloquente: “La democrazia illiberale è già qui!” in cui si denuncia che “Al crescente disagio sociale, alla preoccupazione diffusa per il futuro del nostro pianeta, alla opposizione alle scelte sulle grandi opere inutili, il Governo risponde con il manganello”. Una vera e proprio mobilitazione contro il centrodestra.

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