"È senza prospettiva". Ora l'ex Spadafora bersaglia il M5S

Nel mirino soprattutto Conte: "Si muove sull'onda dei sondaggi". Poi l'accusa: "Il continuo cambio di posizioni rende il Movimento adattabile a qualunque contesto"

"È senza prospettiva". Ora l'ex Spadafora bersaglia il M5S

Le infinite problematiche che stanno attanagliando il Movimento 5 Stelle sono sotto gli occhi di tutti. A pesare è anche la vittoria alle primarie di Elly Schlein, che ha spostato il Partito democratico totalmente a sinistra e ha occupato quel terreno politico che i grillini abitavano in maniera solitaria. Ma le vere insidie sono all'interno del M5S, bocciato dagli elettori per motivi ben precisi. A bersagliare il nuovo corso è stato Vincenzo Spadafora, che ha messo a nudo tutte le difficoltà della galassia gialla.

Spadafora pungola Conte

L'ex esponente del Movimento è stato intervistato nel corso dell'ultima puntata di Omnibus, programma in onda la mattina su La7, ed è stato interpellato sul periodo che stanno attraversando i 5 Stelle. Ha riconosciuto a Giuseppe Conte la capacità di percepire il momento storico del consenso, ma allo stesso tempo l'ha accusato di aver "snaturato completamente il M5S" delle origini che era uscito con circa il 33% alle elezioni politiche del 2018.

"Ora il Movimento rispetto a quella cosa lì non esiste più. È tutta un'altra cosa legata alla figura di un leader che oggi ha un tema identitario come il reddito di cittadinanza. Alle ultime elezioni se non fosse stato per il voto di alcune Regioni ovviamente la media nazionale sarebbe scesa molto di più", ha tuonato Spadafora. Secondo cui il sussidio che avrebbe dovuto abolire la povertà rappresenta l'unico cavallo di battaglia portato avanti per racimolare qualche consenso soprattutto al Sud. E se l'è presa proprio con l'attuale presidente grillino: "Si muove sull'onda dei sondaggi, sull'onda del sentiment del momento".

Tra le altre cose i 5S pagano anche la mancanza di radicamento, la poca chiarezza del progetto politico e l'assenza di una visione dell'Italia. Una serie di nodi che ancora oggi Conte non è riuscito a sbrogliare. Spadafora ha denunciato il "continuo cambiamento di posizioni" che di fatto "rende il Movimento adattabile a qualunque contesto senza però una prospettiva politica". Lo dimostra il passaggio dal governo gialloverde con la Lega all'esecutivo di unità nazionale guidato da Mario Draghi passando per l'esperienza giallorossa con il Pd.

Le insidie nel M5S

L'ex ministro per le politiche giovanili ha elencato gli ostacoli che allo stato attuale complicano il percorso dei Cinque Stelle, i cui piedi rischiano di essere calpestati da quelli del Partito democratico. Il Movimento continua a fare fatica sui territori in occasione delle elezioni amministrative e ora Giuseppe Conte teme di passare in secondo piano in seguito al trionfo di Elly Schlein, che potrebbe prendersi lo scettro di leader dell'opposizione.

Ecco perché il M5S ha messo in atto un'azione di riposizionamento, assumendo ad esempio una posizione molto contraria sull'invio di armi all'Ucraina e pungolando il Pd proprio su questo punto.

L'obiettivo è chiaro: strizzare l'occhio al fronte pacifista e distinguersi dai dem. Ma l'agenda a sinistra potrebbe essere dettata da Schlein, che potrebbe approfittare della debolezza dei grillini e imporsi su di loro.

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