
"Sul fronte europeo per alcuni ayatollah del rigore questo non è mai abbastanza, ma di troppo rigore l’Europa finirà per morire e le nostre imprese finiranno per morire". Le parole del premier Enrico Letta fanno ben sperare, ma il rischio che, alla visita a Berlino, Angela Merkel imponga le sue condizioni è alto. Il presidente del Consiglio ha spiegato che andrà a Berlino "a cercare di parlare all’opinione pubblica tedesca per spiegare perché l’Europa deve essere solidale". Secondo Letta "l'Italia ha le carte in regola perché la nostra voce sia ascoltata. C’è bisogno di politiche per la crescita e noi lo possiamo dire perché abbiamo i conti in ordine".
Il premier ha poi spiegato che "nel Consiglio Ue di dicembre dobbiamo completare il percorso dell’unione bancaria, che si può completare con gli strumenti esistenti; è una cosa fondamentale, perché vorrei ricordare l’ordine di grandezza dei soldi che il contribuente europeo ha speso per il salvataggio di banche "too big to fail", che hanno condizionato la vita europea dal 2008 fino al febbraio/marzo di quest’anno, con quello che è successo a Cipro.
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