In occasione del 25 aprile Giorgia Meloni ha inviato una lettera al Corriere della Sera per sottolineare l'importanza della Festa della Liberazione. Alle colonne del quotidiano ha affidato alcune riflessioni personali, esprimendo l'auspicio che la ricorrenza possa rappresentare un momento di "ritrovata concordia nazionale". Un augurio accompagnato da una sottolineatura doverosa: ormai da anni i partiti che rappresentano la destra in Parlamento "hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo".
Il presidente del Consiglio ha annotato che il 25 aprile 1945 ha segnato un vero e proprio "spartiacque per l'Italia", il cui frutto è ancora oggi tangibile: nei fatti è stato possibile affermare i valori democratici "che il fascismo aveva conculcato e che ritroviamo scolpiti nella Costituzione repubblicana". In tal modo si è favorita la nascita di una democrazia "solida, matura e forte" avente come pilastri libertà e democrazia che sono da considerare "un patrimonio per tutti".
Allo stesso tempo Meloni ha voluto porre l'attenzione sull'utilizzo della categoria del fascismo come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico: ha denunciato una sorta di "arma di esclusione di massa che per decenni ha consentito di estromettere persone, associazioni e partiti da ogni ambito di confronto, di discussione, di semplice ascolto". Un atteggiamento che in effetti è stato alla base di "inaccettabili episodi di intolleranza come quelli troppe volte perpetrati ai danni della Brigata ebraica da parte di gruppi estremisti".
Il capo del governo ha ribadito il ruolo di rilievo ricoperto dalla libertà e della democrazia, da intendere come l'antidoto contro tutti i totalitarismi. A tal proposito ha citato la condanna del Parlamento europeo verso tutti i regimi del '900: "Una risoluzione del settembre 2019 nella quale mi riconosco totalmente, e che il gruppo di Fratelli d'Italia, insieme a tutta la famiglia dei Conservatori europei e all'intero centrodestra, votò senza alcuna esitazione".
Infine Meloni ha conferito grande importanza all'incontro con Paola Del Din, che nel corso della Resistenza combatteva con le Brigate Osoppo, ovvero "la prima donna italiana a paracadutarsi in tempo di guerra". Il suo coraggio l'ha portata a ricevere una Medaglia d'oro al valor militare "che ancora oggi sfoggia sul petto con commovente orgoglio".
Il capo del governo ha voluto dedicare il 25 aprile a lei, "madre di quattro figli e nonna di altrettanti nipoti, ma anche, idealmente, di tutti gli italiani che antepongono l'amore per la propria Patria a ogni contrapposizione ideologica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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