L'ex segretario colpito da ictus Tre ore sotto i ferri per salvarlo

Pier Luigi Bersani colpito da Ictus. Il malore nella sua casa di Piacenza: prima un forte mal di testa, poi la nausea. Operato d'urgenza: "Intervento complesso ma riuscito: decisivi i prossimi 2-3 giorni"

L'ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani
L'ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani

Si è sentito male nella sua casa di Piacenza. Mal di testa. Forte. Sempre più forte. Erano le dieci del mattino di una domenica segnata dai contorcimenti del Pd, dalle scintille fra Matteo Renzi e il viceministro della vecchia guardia bersaniana Stefano Fassina che per questo si era dimesso. Doveva essere una domenica di passione, quella di Pier Luigi Bersani, ma anche di festeggiamenti: dalla casa storica dei Bersani, a Bettola, dove il papà di Pier Luigi aveva una pompa di benzina, arriva il fratello Mauro, medico internista ormai in pensione, con la sua famiglia. I Bersani sono molto legati fra di loro e non hanno ancora avuto il tempo per ritrovarsi a salutare l'anno nuovo. Quella visita programmata è un colpo di fortuna: all'occhio allenato del fratello quei sintomi sono un campanello d'allarme. Meglio non sottovalutare quel che sta succedendo. Anche perché la cefalea non passa, anzi aumenta: la giornata prende un'altra piega.

Intorno alle 11 il sessantaduenne ex segretario del Pd va al pronto soccorso di Piacenza, scortato dalla moglie e dal fratello. La Tac conferma purtroppo i sospetti: emorragia cerebrale. Non c'è tempo da perdere e il paziente viene immediatamente trasferito in ambulanza a Parma, all'ospedale Maggiore che dispone di un'eccellente neurochirurgia.

Qui lo raggiungono anche le figlie Elisa e Margherita. Gli esami ricominciano, si procede con un'angiografia e si valuta la situazione: il sanguinamento per fortuna è avvenuto fuori dal tessuto cerebrale, nello spazio compreso fra la scatola cranica e le meningi. L'emorragia pare di discreta entità (terzo grado su quattro) e il danno neurologico relativo (secondo grado su cinque). Ma si parla di una situazione delicata e di una patologia subdola che può colpire in modo impetuoso e devastante ma anche a scoppio ritardato. Qualunque problema potrebbe avere conseguenze gravissime. Così i medici decidono per l'intervento, affidato all'equipe del professor Ermanno Giambelli: Bersani entra in sala operatoria intorno alle 18. E vi resta fino alle 22. Secondo il medico che l'ha operato: «L'intervento, uno dei più complessi neurochirugico, è tecnicamente riuscito.

Le condizioni del paziente sono stabili. Saranno decisive le prossime 48-72 ore». L'operazione è una mossa preventiva nella partita a scacchi col nemico. L'obiettivo è eliminare il sangue che potrebbe comprimere il tessuto cerebrale.

Ormai, dal primo lancio di agenzia, alle 13.18, il malore è di dominio pubblico e allora tocca al direttore sanitario dell'Ospedale Maggiore Luca Sircana spiegare ai giornalisti che sono accorsi l'evolversi del quadro clinico. Lo spartito politico del week end cambia: le polemiche lasciano il posto alle preghiere, agli auguri, agli abbracci. La casa di Piacenza e il centralino dell'ospedale vengono sommersi di telefonate. Chiamano i militanti, preoccupati: i più anziani, quelli che hanno vissuto la parabola del Pci, hanno ancora negli occhi la tragedia di Enrico Berlinguer, stroncato a Padova sul palco di un comizio nel 1984. Per fortuna col passare delle ore si capisce che lo stato di salute di Bersani è sotto controllo.

Matteo Renzi, il grande avversario che gli ha portato via la «ditta», viene informato a casa, a Firenze. Decide subito di partire per Parma, poi si ferma perché l'operazione sta per cominciare. E allora telefona al governatore dell'Emilia Romagna Vasco Errani che è legatissimo a Bersani e l'ha raggiunto immediatamente Parma. Se le condizioni lo permetterano, Renzi arriverà a Parma oggi. «Un abbraccio fortissimo a Bersani», twitta il sindaco di Firenze. Il Palazzo è in fibrillazione: chiede informazioni il Quirinale, vogliono essere aggiornati i presidenti delle Camere Laura Boldrini e Piero Grasso, si fa vivo al telefono il premier Enrico Letta. E per una volta i messaggi di solidarietà abbattono gli steccati. «Ho appreso con addolorato stupore - scrive in un messaggio Silvio Berlusconi - del malore che questa mattina ha colpito l'onorevole Pier Luigi Bersani.

Gli auguro di tuto cuore che possa superare al più presto questo momento difficile per tornare alla sua attività politica e dai suoi cari». Il saluto del Cavaliere è «l'abbraccio affettuoso ad un avversario leale». Anche Pier Ferdinando Casini si dice vicino ad un «galantuomo» e Renato Brunetta esprime «tristezza: Bersani è un mio amico personale».

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