L’Italia è molto più razzista di prima per colpa del governo guidato da Giorgia Meloni: Lilian Thuram non ha dubbi. L’ex calciatore di Parma e Juventus ha messo nel mirino l’esecutivo nel corso del suo intervento a Otto e mezzo: “Io sono una persona nera e ho l’abitudine di subire il razzismo. Qualche volta basta uno sguardo per capire il razzismo. Per questo dico che sicuramente l’Italia è molto più razzista di prima, perché prima non c’era questo governo. Se una persona dice che non è cambiato niente, è perché questa persona è bianca. Ma in realtà chi è vittima del razzismo ha molta più paura oggi rispetto a prima”.
L’ultima sparata di Lilian Thuram
Il francese ha rimarcato che la tendenza razzista è palpabile in tutta Europa: “Per analizzare il razzismo, bisogna conoscere il punto di vista. Io sono una persona nera e al governo ci sono delle persone che portano avanti un’ideologia razzista, come in Francia e in Europa”. Attivista contro la discriminazione da diversi anni, il francese ha sempre colto l’occasione per sparare a zero contro il centrodestra:“Sicuramente oggi ci sono tante persone che vogliono normalizzare il razzismo. E come si normalizza il razzismo? Non si dice niente apertamente, ma si crea l’idea che ci sia un noi e un loro”. E ancora: "Il razzismo passa attraverso piccole cose come la lingua, che bisogna proteggere perché la nostra identità altrimenti viene persa per colpa di chi viene da fuori".
Per giustificare le sue preoccupazioni, Thuram ha posto l’accento sulle politiche europee:“Ogni volta che si sente che ‘dobbiamo difenderci da altri’, significa che c’è un noi contro loro. Bisogna stare molto attenti: è così che si comincia a dire ‘loro non sono come noi, non hanno i nostri stessi diritti, non contano’”. Ma la Meloni non è l’unica ossessione dell’ex calciatore di origini guadalupensi: “Io sono francese e quando vedo Marine Le Pen al secondo turno ho paura, mia moglie ha paura, tutte le persone che possono soffrire il razzismo hanno paura, anche se molti non la vedono come una cosa pericolosa”.
Incalzato da Lilly Gruber, Thuram non ha lesinato stoccate sul capitolo fascismo e, a suo avviso, c'è chi sta preparando la società ad accettare la violenza: “Credo che la fatica ad attaccare apertamente il fascismo sia una problematica che non appartiene soltanto all’Italia.
Ci sono persone con ideologie violente che cominciano a riscrivere la storia. Non chiamare le cose con il loro nome è il primo passo per accettare la violenza. Per impedire la violenza di oggi bisogna rifiutare quella di ieri”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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