Il terremoto euroscettico terrorizza gli euroburocrati

Primi exit poll. La Germania si affida alla Cdu della Merkel. Euroscettici primi in Danimarca e Austria. La Grecia a Syriza

Il terremoto euroscettico terrorizza gli euroburocrati

Uno schiaffo all'Unione europea. Quello che non ha già fatto l'urto di una scarsa affluenza (43,1%), farò l'impatto devastante dello tsunami euroscettico: E a Bruxelles gli euroburocrati sono già terrorizzati. Dalla Francia alla Danimarca, dal Regno Unito all'Austria gli europei lanciano un segnale netto ai tecnocrati: così com'è l'Europa non piace e molto presto verrà cambiata. "Euroscettici, unitevi a noi!" è l'appello lanciato da Marine Le Pen, leader del Front National che in Francia ha travolto i socialisti attestandosi al primo posto. A Strasburgo il Partito popolare europeo avrebbe così la maggioranza relativa con 211 seggi, davanti ai socialisti che si fermano a 193. Agli euroscettici andrebbero, invece, 129 seggi.

Nell’Europa che stenta a uscire dalla crisi, e sullo sfondo delle contestazioni ai governi nazionali, avanzano gli euroscettici, in alcuni casi con veri e propri record. È il Front National il simbolo del terremoto che scuote uno dei paesi più grandi dell’Ue, e che con il record storico del 25% mette all’angolo i socialisti del presidente Francois Hollande. Marine Le Pen quadruplica i voti e stravince in Francia: "Il popolo sovrano ha scelto di riprendere in mano il proprio destino". Con appena il 14% i socialisti raccolgono il peggior risultato elettorale della storia repubblicana. Tanto che la Le Pen ha chiesto al premier Manuel Valls di sciogliere il parlamento. Recandosi alle urne di Henin-Beaumont, roccaforte dell’estrema destra nel nord della Francia, la Le Pen ha invitato i suoi a "trasformare la meta". Molto sorridente, vestita di rosso e con gli occhiali da sole, la leader del Front National è arrivata al seggio senza incrociare le quattro dimostranti del gruppo Femen arrivate per manifestare contro di lei alcuni minuti prima, armate di siringhe per somministrare "un vaccino antifascista".

A parte alcune eccezioni lo tsunami euroscettico travolge tutto il Vecchio Continente. Perché, aldilà delle percentuali incassate Pase per Paese, sono i seggi che strapperanno a popolari e socialisti a preoccupare maggiormente. Dal Regno Unito, infatti, scenderà la valanga dello UK Independence Party. Nigel Farage vola oltre ogni pronostico sconvolgendo gli equilibri politici del Regno Unito: "Il risultato dell’Ukip sarà un terremoto, mai prima nella politica britannica un partito come il nostro è stato in testa". E, mentre Farage promette l'addio dell'Inghilterra dall'Unione europea ("Siamo pronti al divorzio"), dall'Olanda arriva un altro devastante segnale per quell'Europa che ha aperto le proprie porte a un'immigrazione incontrollata. Smentendo gli exit poll che erano circolati nei giorni scorsi, il partito xenofobo Pvv di Geert Wilders si attesta secondo ex aequo con quattro seggi. Anche in Grecia l'estrema destra ha dilagato: nonostante gli arresti e le gravi accuse di reati, Alba Dorata ottiene, infatti, quasi il 10%. Lo stesso risultato viene registrato in Danimarca dove il Danish People Party è primo con il 23,1% e guadagna tre deputati in più rispetto al 2009. L’austriaco Fpoe, il partito fondato negli anni Novanta da Jörg Haider, ha visto raddoppiare i consensi raccolti superando il 20%. Successo in Polonia del piccolo partito euroscettico KNP di Janusz Korwin-Mikke, che conquisterebbe 4 seggi col 7,2%. In Ungheria, poi, gli estremisti antisemiti di Jobbik retrocedono al 15%, il 5% in meno rispetto alle elezioni nazionali.

Anche la Germania non è immune dall'ondata euroscettica. Proprio nel Paese, che più ha beneficiato dall'austerity e dall'euro forte, la Cdu di Angela Merkel tiene ma si piega all'avanzata dei nazionalisti di estrema destra del piccolo e neonato Npd che riesce ad "agguantare" un seggio nell’europarlamento. Non solo. Si afferma anche il partito antieuro Alternative fur Deutschland (Afd) che sale al 6,5%. I leader dei maggiori partiti antieuropeisti, guidati dal Front National, cercano ora di fare quadrato: fra martedì e mercoledì prossimi si riuniranno a Bruxelles per fare il punto della situazione dopo il successo registrato dalla formazione della Le Pen. L’indicazione è giunta dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini.

Oltre al Front National e alla Lega Nord, al gruppo - che si dovrebbe chiamare European Alliance for Freedom (Alleanza europea per la libertà), - dovrebbero aderire il partito della Libertà olandese di Wilders e l’austriaco Fpoe.

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