L'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi interviene su SkyTg24, all'Intervista di Maria Latella. Lusi non ci sta proprio a prendersi le colpe della vicenda che lo vede coinvolto in relazione ai conti della Margherita e allora si difende. E alla giornalista racconta: "Ho applicato nei fatti un patto fiduciario", definito "scellerato" da qualcuno.
Il trambusto sui rimborsi elettorali, secondo l'ex tesoriere del partito di Rutelli, si ridurrebbe a un errore: "Hanno accettatto che facessi e compissi operazioni finanziarie sulla base di un accordo verbale". Perché "nei partiti non c'è un meccanismo di Cda, ma di rapporti fiduciari. Le cose si mettono a voce". Quindi il fatto che non ci sia nessuna traccia dei 194 milioni spesi in 11 anni dipenderebbe proprio da questo. Dal fatto che "il tesoriere esegue solo ordini verbali".
Ma le spese erano "alle luce del sole". "Venivano controllate", si difende, scaricando la colpa: "Io facevo tutto quello che mi era chiesto di fare". E "c'erano tre organi che controllavano. I revisori dei conti avevano in mano di tutto. È un po' difficile dire che ho truccato i conti". Lo mette bene in chiaro. Si dichiara innocente rispetto "all'associazione a delinquere ed illecito traffico di beni".
Lusi non ha paura della magistratura, né di quello che potrebbe venir fuori in tribunale. "Io andrò a difendermi nel processo, non dal processo", sottolinea. E non ci sarà bisogno di nessun patteggiamento, perché "la verità prima o poi verrà a galla". Il tesoriere si fida "della magistratura italiana" e spera che il processo gli permetta di "recuperare la dignità di fronte alla famiglia e al Paese". E aggiunge: "Voglio il dibattimento e dire quello che penso".
Il Senato dovrà votare per permettere o negare l'arresto dell'ex tesoriere mercoledì prossimo. Lusi esorta a votare contro il provvedimento: "Non ci sono gli elementi sul pericolo di fuga e della possibilità di inquinamento delle prove e della reiterazione del reato". Accusa: "Di scritto sulla richiesta del mio arresto c’è solo che io parli con i media, con riferimento al maledetto colloquio privato trasmesso da un bandito su Servizio Pubblico". E sulla fase che gli viene più contestata, quel "se parlo io salta tutta la sinistra", replica: non l'avrei "mai detto pubblicamente, questo conferma che quello era un colloquio riservato e rubato. Non credo che il futuro del centrosinistra dipenda da me".
E si preoccupa per moglie e figli: "Se vado in carcere e mia moglie resta ancora ingiustamente agli arresti domiciliari sono preoccupato per loro".
Anche nell'eventualità di finire in carcere, Lusi non si lascia scoraggiare. In quel caso avrebbe "un'idea per essere utile al Paese", sulla quale però non si sbottona. "Ne parlerò eventualmente a suo tempo con i magistrati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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