
Il Movimento 5 Stelle scende in piazza contro il piano di riarmo dell'Unione Europea e punta il dito contro il governo di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen. In piazza Vittorio, a Roma, i militanti del M5S scandiscono i loro slogan. Tra i più gettonati: "No al riarmo", "Soldi alla sanità e no alle armi" e "Più lavoro meno armi". Non mancano quelli contro la premier Meloni, il ministro della difesa Guido Crosetto e Carlo Calenda. Tra gli slogan più ripetuti dai manifestanti uno scandisce: "Meloni-Calenda, una stessa agenda". Altri manifestanti ripetono lo slogan "Meloni e Crosetto toglietevi l’elmetto".
La critica più pesante è rivolta ai previsti 30 miliardi di spese in nuovi armamenti e la cosiddetta economia di guerra, sottolineando che le risorse per la sanità pubblica scendono e il Servizio sanitario nazionale "rischia il collasso". Ai cittadini italiani, argomentano i pentastellati, "non servono altre armi, altri carri armati, altri missili". Inutile replicare che in un'epoca in cui un paese viene invaso e bombardato senza pietà difendersi con le bandiere della pace sarebbe alquanto difficile. E inutile ricordare, per i corti di memoria, che a dare più soldi alla Difesa è stato proprtio Giuseppe Conte, quando era a Palazzo Chigi. Ma forse se n'è dimenticato (o fa finta di non ricordarlo).
Conte: "Stiamo piantando un pilastro per l'alternativa"
''Da questa piazza parte un messaggio forte e chiaro: non vogliamo un piano di riarmo che butti 800 miliardi e porti l'Europa in un'economia di guerra - dice Giuseppe Conte -. Vogliamo lavorare e continuare a costruire un percorso di pace e avere un'Europa che lavori e dia priorità alla sanità, tanti cittadini non hanno cure, tanti addirittura rinunciano a comprare farmaci. Abbiamo bisogno di investire sul lavoro, abbiamo i salari più poveri d'Europa, bisogna investire in un futuro per i nostri giovani, nelle forze armate, ed è per questo che oggi ci ritroviamo a dire no a questa follia, per altro senza un briciolo di difesa comune europea''.
La delegazione del Pd in piazza
Per dire no al riarmo europeo c'è anche un gruppetto di esponenti vip del Pd. Tra i parlamentari presenti il capogruppo al Senato Francesco Boccia , Susanna Camusso, Marco Furfaro, Antonio Misiani, Paolo Giani, Sandro Ruotolo e Marco Tarquinio. "Alcune cose ci dividono dal M5S ma altre ci uniscono - afferma Boccia -. Siamo d’accordo sulla critica alla corsa al riarmo dei 27 Stati e alle proposte della Commissione che puntano in questa direzione e d’accordo sulla prospettiva della difesa comune. Certo, non siamo d’accordo sul supporto militare all’Ucraina ma tutti pensiamo che sia necessario intensificare gli sforzi diplomatici e politici, che vogliamo faccia l’Ue, per negoziare una pace giusta. Siamo qui oggi perché qui c’è un pezzo di opposizione al governo della destra che ci ha isolato in Europa, che non ha una strategia per reagire ai dazi se non quella di sperare di andare con il cappello in mano a trattare con Trump. E insieme a tutte le opposizioni vogliamo mandare a casa il governo di Giorgia Meloni e Salvini".

Sfila anche la tiktoker De Crescenzo
"Sono qui come mamma, donna e per lo stop alle armi", dice Rita De Crescenzo, tiktoker napoletana, arrivando alla manifestazione per la quale aveva spinto i suoi follower a partecipare. "Quante persone ho mobilitato? Non lo so, non ho mobilitato nulla, siamo tutti qui per dire stop alle armi", aggiunge De Crescenzo, che afferma di non aver "suscitato nessuna polemica", ma di aver "dato un messaggio di positività come sempre sui social, perché do il buon esempio". "Vicinanza particolare con il Movimento 5 Stelle? Con nessuno", dice la tiktoker, che si augura però di incontrare il presidente Giuseppe Conte.
Fischi contro il Pd
Dalla piazza mobilitata contro il riarmo sono partiti alcuni fischi all'indirizzo del Partito democratico. A scatenarli è stato un passaggio dell'intervento dal palco di Barbara Spinelli, ex europarlamentare, giornalista e figlia di Altiero, uno dei padri fondatori dell'idea federalista dell'Europa, che ha tirato le orecchie ai dem per avere votato la risoluzione al Parlamento europeo in cui era contenuto anche il piano di Ursula von der Leyen.
Travaglio ironizza "sui pacifinti filoputiniani"
L'intervento di Marco Travaglio, direttore del Fatto quotidiano, è stato accolto con un grande applauso. Il giornalista ha esclamato: ''Quanti pacifinti putiniani''. E da li ha iniziato un discorso provando a smascherare, alla sua maniera, ''le balle che ci hanno raccontato'' in questi anni. Ovviamente il depositario della verità assoluta è lui.
Mulè: "Bandiere della pace sono bandiera bianca di Kiev"
"Bisogna essere, ancora una volta, ortograficamente in senso politico chiari: non si abbandona l'Ucraina al suo destino, non si consegna a una pace purchessia perché dopo oltre tre anni di guerra si è stanchi, non ci si rifugia in una o in più piazze che mentre urlano pace lasciano indifeso un popolo alla mercé di un esercito aggressore, di uno Stato invasore", afferma Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, durante il suo intervento al Consiglio Nazionale del movimento a Roma. "Altro che bandiera arcobaleno della pace, quelle piazze consegnano agli ucraini unicamente la bandiera bianca ed è quella che appartiene alla viltà e alla codardia, quella del tradimento di valori e ideali, quella dei rinnegati che per convenienza politica voltano le spalle ai diritti inviolabili e inalienabili di un popolo come sanciti dalla Carta dei diritti universali dell'uomo. Avete sbagliato indirizzo amici della sinistra variegata e dei 5stelle: altro che piazza, vi siete smarriti e il navigatore della coscienza dice che siete finiti in Via dell'ignominia…".
Magi: "Piazza di Conte pro Putin"
"Il rischio della piazza del M5S è che sia una piazza pro-Russia e pro-Putin e per la resa dell'Ucraina anziché per una pace giusta", dice il segretario di Più Europa Riccardo Magi, parlando con i giornalisti al tavolo per promuovere il referendum cittadinanza in piazza Torre Argentina a Roma.
"Noi crediamo invece che la resistenza ucraina sia la resistenza europea e che vada sostenuta. Noi siamo per la difesa europea, il federalismo europeo e gli Stati Uniti d'Europa. Su questo vorremo ascoltare parole chiare da Conte e dalla piazza M5S".
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