Il male di Ilaria Salis? Allergia alla giustizia

Il sovraffolamento carcerario è un problema reale e annoso, che non si può risolvere eliminando le carceri

Il male di Ilaria Salis? Allergia alla giustizia
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Gentile Direttore Feltri,
cosa ne pensa delle proposte di Ilaria Salis per combattere il sovraffollamento carcerario? La prego ci dica la sua.
Ludovico Belfiore

Caro Ludovico,
da lustri ormai i governi che si sono succeduti hanno dovuto fare i conti con il fenomeno del sovraffollamento carcerario, che in alcuni periodi, come quello attuale, ha assunto dimensioni inquietanti e pericolose, diciamo pure emergenziali. Ma non sapevamo che sarebbe giunta, a nostro sommo beneficio, questa maestra, condannata più volte in Italia con sentenze passate in giudicato nonché sotto processo (sospeso per effetto della sua elezione strumentale all'interno del Parlamento europeo) per reati alquanto gravi in Ungheria, Paese dove peraltro ella è stata detenuta in attesa di giudizio, tale Ilaria Salis, europarlamentare di estrema sinistra, la quale ci avrebbe fornito la sua strabiliante e intelligente ricetta per risolvere in un baleno non soltanto il problema delle celle sovraffollate ma anche altre problematiche del sistema penitenziario tutto.

Questa signora è una sorta di genio, una statista illuminata, una leader capace di partorire soluzioni efficacissime in pochi minuti, con una facilità disarmante, laddove nessuno di noi, esseri intellettualmente e intellettivamente inferiori, arriva.

Mercoledì mattina Salis, dopo avere visitato il carcere di San Vittore, ci ha fatto dono della sua saggezza, mettendola troppo generosamente a nostra disposizione sui social network, dove ha spiegato attraverso video e post che, al fine di risolvere una volta per tutte la faccenda spinosa, sarebbe il caso di «favorire le misure alternative alla detenzione per tutti, depenalizzare i reati minori, limitare l'utilizzo delle misure cautelari in carcere e ampliare le condizioni di accesso alla libertà anticipata». Tutte misure che sono state in effetti già proposte in passato e di cui si sta discutendo in questi giorni, nulla di nuovo, ma la perla Salis ce la consegna alla fine del suo discorso, quando afferma che tutto questo sarebbe «il punto di partenza per una società che vada oltre il carcere e che non abbia più bisogno del carcere».

Insomma, secondo la maestra, il sovraffollamento si può eliminare facilmente, basta eliminare le carceri. Semplice, no? Io mi chiedo soltanto una cosa: perché nessuno di noi ci ha mai pensato?

Tutto questo mi ricorda un po' la ricetta grillina per «abolire la povertà» attraverso il reddito di cittadinanza, una mancetta dello Stato che ha aumentato il debito pubblico, creato disoccupazione e ulteriore miseria e che troppo spesso è finita nelle tasche di chi aveva la Ferrari parcheggiata nel garage della villa al mare. Un vero e proprio disastro, quei disastri di cui si rendono autori i dilettanti allo sbaraglio della politica, i quali arrivano nell'agone pubblico con la presunzione di essere più capaci degli altri, migliori sotto ogni profilo, ma che fanno peggio di chiunque altro.

Non è la prima volta che Salis ci diverte con queste sue strambe uscite, che ci fanno ridere finché non ci accorgiamo che ella non ci fa ma ci è, ovvero che non scherza mica. È la stessa che qualche settimana addietro, a proposito del diritto alla casa, ci ha detto che le occupazioni abusive dovrebbero essere rese legali, soffocando quindi il diritto alla proprietà privata e consentendo a chiunque di usurpare l'abitazione altrui per impossessarsene stabilendovisi.

Va da sé che si creerebbe una specie di giungla, di Far West, dove ogni forma di violenza sarebbe non solamente accettata ma anche legittimata e non comporterebbe alcuna conseguenza sul piano giuridico e legale.

Del resto, Salis vorrebbe e sogna una società senza istituti di pena, dove i criminali dunque se ne vanno a zonzo, liberi di delinquere ancora, senza che gli venga chiesto di saldare il debito con la giustizia né di comprendere la gravità delle loro condotte, e dove, di contro, le vittime sarebbero le uniche vere condannate, condannate ad essere vittime e a rimanerlo, inascoltate, piegate,

abusate, stuprate, derubate, ammazzate, deprivate, umiliate, vilipese, annientate, senza mai ottenere giustizia. Quella giustizia che Salis non sopporta, con la quale non vuole confrontarsi. Alla quale è evidentemente allergica.

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