Manovra, cambia lo sgravio per le mamme con due figli

La misura, che prevede uno sgravio di un anno per le mamme con due figli, potrebbe essere prorogata il prossimo anno. Resta invece triennale per chi ha 3 figli

Manovra, cambia lo sgravio per le mamme con due figli
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La manovra continua a essere oggetto di modifiche rispetto al testo iniziale. La Legge di Bilancio dovrà affrontare l'iter parlamentare che si preannuncia piuttosto rapido, ma non è da escludere una serie di novità che andranno ad apportare delle correzioni. L'ultimo cambiamento riguarda le mamme con figli che, come stabilito da un provvedimento, potranno beneficiare di un periodo di sgravio. La norma, introdotta in via sperimentale, si appresta a essere ritoccata.

Cambia lo sgravio per le mamme

Il periodo di decontribuzione per le mamme lavoratrici con 2 figli, riferisce l'Ansa, passa da 3 anni a 1 solo anno. È quanto emerge da una errata corrige al testo della manovra, inviata di recente al Senato, attraverso cui si prevede la sostituzione delle parole "al 31 dicembre 2026" con la dicitura "al 31 dicembre 2024". Il riferimento è allo sgravio contributivo (al 100% fino a 3mila euro e fino al decimo anno di età del figlio più piccolo) per le mamme con 2 figli. Tuttavia va chiarito che potrebbe essere prorogato anche il prossimo anno, proprio come avvenuto già con il taglio del cuneo fiscale. Invece si va verso la conferma della durata triennale per le mamme con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato con 3 figli fino al 18esimo anno di età del figlio.

Il Mef ha fatto sapere che la lettera al presidente La Russa con la richiesta di correzione della norma "ha lo scopo di rendere coerente il testo trasmesso al Senato con la relazione tecnica e (soprattutto) con il testo approvato in Cdm lo scorso 16 ottobre". "La norma originaria approvata ha sempre previsto un anno di copertura di decontribuzione per le madri lavoratrici con due figli e tre anni in via sperimentali per le donne con tre figli (o più)", viene spiegato.

Nello specifico si mette mano al comma 2 dell'articolo 37 della bozza circolata della Legge di Bilancio sotto la voce relativa alla decontribuzione delle lavoratrici con figli. Non dovrebbe subire alcuna variazione il passaggio secondo cui per i periodi di paga dall'1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 alle lavoratrici madri di 3 o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato (fatta eccezione dei rapporti di lavoro domestico) viene riconosciuto un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore fino al compimento del 18esimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3mila euro riparametrato su base mensile.

A cambiare rispetto alle bozze circolate sarà solamente l'esonero in via sperimentale per i periodi di paga dal primo gennaio del prossimo anno al 31 dicembre del 2026, ridotto così al 31 dicembre 2024. Dunque in questo arco di tempo verrà riconosciuto alle lavoratrici madri di 2 figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, sempre a esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Le misure a supporto della natalità

La manovra del governo guidato da Giorgia Meloni contiene diverse misure a sostegno della natalità: il crollo demografico si fa sempre più spaventoso e l'esecutivo di centrodestra ha previsto numerosi provvedimenti per supportare le nuove nascite nel nostro Paese. Su tutte spicca l'incremento della misura di supporto per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido, una iniziativa concreta che andrà incontro a molte famiglie.

Per i nuovi nati dal primo gennaio 2024 i nuclei familiari con Isee fino a 40.000 euro potranno beneficiare dell'incremento del buono, che nei fatti viene elevato a 2.100 euro.

Ciò si aggiunge a un costante aumento dell'autorizzazione di spesa: 240 milioni di euro per il 2024; 254 milioni per il 2025; 300 milioni per il 2026; 302 milioni per il 2027; 304 milioni per il 2028 e 306 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2029.

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