Due cose sembrano scontate nel voto romano di domenica e lunedì: che si andrà al ballottaggio tra il sindaco uscente Gianni Alemanno e il candidato Pd Ignazio Marino (i bookmaker inglesi quotano l'occhialuto medico a 1.45, il candidato del Pdl a 1.55, mentre Marcello De Vito del M5S è a 3.00 e il «comunista quasi pentito» Alfio Marchini, che ha inondato Roma di manifesti con un grande cuore rosso a 4,30). E che le due settimane che porteranno allo spareggio per il Campidoglio saranno animate dal dibattito sulla sicurezza, tema che nel 2008 fu vincente per Alemanno e che oggi rischia di creargli qualche problema.
Se n'è avuto un esempio mercoledì sera nel confronto tra candidati nello studio del tg regionale, trasformatosi presto in una guerra delle cifre sul tema della sicurezza. La conduttrice Antonella Armentano e lo sfidante Marino hanno citato dati forniti dall'Eurispes secondo i quali negli ultimi cinque anni sarebbero aumentati i reati più gravi come gli stupri. Alemanno ha reagito esibendo cifre fornite dalla prefettura - e quindi più affidabili - secondo cui i reati sono diminuiti del 14 per cento. «Marino, non dire balle. Sei un professore universitario, non un ragazzino», la frecciata di Alemanno. La polemica non finirà qui, c'è da scommetterci.
Ogni tanto nella pigra campagna elettorale di una Roma che pensa più al derby finale di Coppa Italia che alla corsa al Campidoglio sembra di assistere a un uno-contro-tutti. O meglio, a un tutti-contro-uno. Nei panni dell'uno c'è naturalmente Alemanno. Segno che il sindaco uscente, a cui fino a qualche mese fa venivano attribuite possibilità di riconferma prossime allo zero, è percepito ora come un competitor assai pericoloso. I sondaggi lo danno ormai alle calcagna di Marino, partito con un grande vantaggio. Merito della rinascita del Pdl. Ma anche di quello che l'inquilino del Campidoglio definisce un «miracolo»: e cioè aver ridotto il deficit comunale ereditato dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra malgrado la sforbiciata secca ai trasferimenti dallo Stato agli enti locali. Risultati che avrebbero potuto essere più incisivi ancora, garantisce il sindaco uscente, se non ci fosse stata di mezzo «l'ostruzionismo dell'opposizione» e che stanno facendo dimenticare ai romani anche gli inciampi: le inchieste che hanno interessato uomini a lui vicini e la «Parentopoli» nelle municipalizzate.
Oggi intanto sarà il giorno del comizio di chiusura per tutti i candidati, che sono 19 in totale, tanto che la scheda elettorale è larga 120 centimetri. Alemanno sarà al Colosseo, dove è atteso anche Silvio Berlusconi. La Questura ha revocato il provvedimento di chiusura alle visite turistiche del movimento simbolo di Roma indetto per oggi.
Resta interdetto per motivi di viabilità il passaggio dei pullman turistici per il carico e scarico dei visitatori in via di San Gregorio a partire dalle 15. Sorvegliate speciali anche piazza San Giovanni riconquistata dal Pd per Marino e piazza del Popolo dove andranno in scena De Vito e Grillo, mentre Marchini chiuderà a Parco Schuster.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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