Mario Monti presenta la lista "Scelta civica Monti per l'Italia"

Una lista unica al Senato e tre liste distinte alla Camera: una con componenti della società civile, senza parlamentari; una dell’Udc con il nome di Casini e una di Fli con il nome di Fini

Mario Monti presenta la lista "Scelta civica Monti per l'Italia"

Non gli piace la politica ma non vuole mollare la poltrona di senatore a vita, vuole tornare al governo ma solo come premier, non sarebbe abbastanza "motivato" per fare altro. Mentre saliva il sipario sul simbolo della lista Monti, cadeva definitivamente l'ultimo loden di sobrietà. E' iniziata con un'insolita mezz'ora di ritardo la "non" conferenza stampa (non ha risposto ad alcuna domanda) di presentazione del simbolo dell "centrino" di Mario Monti. Un cerchio blu su sfondo bianco e all'interno il lunghissimo nome: Scelta civica con Monti per l'Italia. Una lista unica al Senato e tre liste distinte alla Camera: una con componenti della società civile, senza parlamentari; una dell’Udc con il nome di Casini e una di Fli con il nome di Fini. "Entro alcuni giorni renderò noti i criteri di candidabilità a cui sarà tenuto chi vuole partecipare, senza distinzione di lista", ha precisato il professore. "I criteri di candidabilità saranno più esigenti rispetto alla normativa vigente - ha sottolineato Monti - e riguarderanno condanne e processi in corso, conflitto di interesse, il codice deontologico antimafia, limiti legati all’attività parlamentare pregressa con un massimo di due deroghe per ciascuna lista (per quelle liste cui sono ammesse persone che hanno già svolto attività parlamentare)". Il centrino è servito.

Dribblate le domande dei giornalisti Mario Monti si consegna a Lilly Gruber nel salotto di Otto e mezzo. "Mai pensato nella mia vita di candidarmi a qualcosa. Più che titubante ero decisamente contrario. Per la prima volta scelgo una cosa al di fuori della mia natura. Ho visto all’opera il sistema politico italiano che ha grossi limiti. C’è una questione morale ho visto uno scollamento tra cittadini e politica che mi preoccupa moltissimo, è insano. E i cittadini si sono troppo allontanati cullandosi nella convinzione che nella società civile c’è tutto il buono e nella politica tutto il male". Poi il premier dimissionario va all'attacco del suo principale nemico: Silvio Berlusconi. La Gruber gli chiede di replicare alla richiesta di dimissioni da parte del Cavaliere: "No, non lo prendo in considerazione. Non vedo i motivi e non lo prendo in considerazione". Poi fa orecchie da mercante: "Ma... Ha detto veramente quella cosa?", sottolineando di non "aver notato" la richiesta.

Poi l'aut aut su un eventuale incarico da ministro dell'Economia in un eventuale governo targato Pd: "Non credo... Comunque uno che è stato premier non deve porsi un problema di prestigio e di collaborazione a un livello inferiore.

Ma uno che come me è stato richiesto di fare il presidente del Consiglio in un momento di grande difficoltà, si è fatto delle idee su quello che servirebbe e quello che sarebbe pericoloso e non credo avrei motivazione a impegnarmi al servizio di un governo del quale non condividessi almeno al 98% la politica".

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