Roma - Da cinque giorni il martellamento su Twitter di Roberto Maroni è incessante. Ce l'ha con il Professore che «sale» in politica e i toni sono tra l'ironico e il disgustato.
«Monti vuole continuare a bastonare il Nord. Ribadisco il concetto: basta Monti basta tasse», scriveva ieri il segretario della Lega.
Poi un altro «cinguettio», che allarga il campo alla competizione per la successione a Roberto Formigoni, la vera posta in gioco nella trattativa con il Pdl: «Voglio vincere in Lombardia per tenere qui le tasse pagate dai lombardi e per pensionare Monti e i montini locali: Albertini e Ambrosoli».
Si sa che dopo il discorso del premier Pdl e Carroccio valutano la ricostituzione dell'alleanza di centrodestra e Silvio Berlusconi offre a Maroni l'appoggio nella corsa in Lombarda, oltre alla prospettiva di un ticket con un vicepremier leghista in caso di vittoria.
L'annuncio di Monti per Maroni non è stato chiaro, perché «ha imparato dai falsoni democristiani», quanto al programma del premier la bocciatura è totale.
«Agenda Monti: più tasse per tutti. Io voglio l'Agenda Nord: Euroregione, via l'Imu, tenerci le tasse che paghiamo. Basta Monti basta tasse», ha scritto il leader leghista ancora sul suo profilo Twitter.
Anche gli auguri sono l'occasione per dare bastonate al Professore: «Buon Natale a tutti - dice Maroni- Anche a Monti: avevo predetto che non avrebbe mangiato il panettone e cosí è stato. Ora dobbiamo mandarlo in pensione».
Il segretario leghista si è affezionato al nuovo strumento mediatico, prezioso per la campagna elettorale e ha celebrato così il suo primo anno sul social network più famoso al mondo: «Un anno fa, di questi tempi, ho messo il mio primo post su Facebook: Lega nel cuore. È cambiato il mondo, ma noi siamo ancora qui, più forti di prima, decisi a vincere la nostra grande battaglia. Prima il Nord».
Ma è su Twitter che incalza il quotidiano tormentone anti-montiano. Maroni sbeffeggia gli altri due candidati in lizza per il vertice della Regione, proprio distinguendosi da loro per la sua posizione sulla lista del premier: «Lombardia oggi. Albertini: Viva Monti. Ambrosoli: Viva Monti. Meno male che c'è Maroni!!! Basta Monti basta tasse».
Sul nodo centrale dell'alleanza con il Pdl, che per Berlusconi salverebbe la Lega dall'isolamento e garantirebbe la vittoria in Lombardia, Maroni deve confrontarsi con voci diverse nel suo partito.
Dopo il sindaco di Verona Flavio Tosi, critico con il Cavaliere che non offrirebbe «nessuna garanzia di vincere», oltre che con Monti, interviene l'ex ministro Roberto Calderoli con una proposta che certo non piace al Cavaliere: un'alleanza Pdl-Lega per vincere in Lombardia e alle elezioni politiche Berlusconi capo della coalizione ma Giulio Tremonti candidato premier.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.