"Meglio fascista che frocio". Così nacque la storia della rissa tra Mussolini e Luxuria

A un mese esatto dalle elezioni Politiche del 2006 esplose totalmente tra le due il dibattito su immigrazione e unioni omosessuali durante una puntata di Porta a Porta

"Meglio fascista che frocio". Così nacque la storia della rissa tra Mussolini e Luxuria
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Se c'è una rissa televisiva che, per vari motivi, è passata alla "storia" - nonché più volte cliccata e condivisa sui social media - quella è sicuramente lo scontro tra Vladimir Luxuria e Alessandra Mussolini. Un litigio impressionante, sia per i toni utilizzati sia (soprattutto) per i termini che avevano caratterizzato un intero blocco di una puntata di Porta a Porta. L'espressione "avere premuto troppo l'acceleratore" è più che idonea in un caso tv come questo, perché il faccia a faccia viaggiò sempre su una contrapposizione dialettica troppo accesa e sconfinò nel finale nettamente oltre righe.

Il battage per le Politiche 2006

È il 9 marzo 2006. Siamo nel pieno della campagna elettorale per le Politiche che si terranno nei successivi 9 e 10 aprile. La tensione è alta: non solo tra le due coalizioni politiche che si contenderanno la vittoria delle elezioni fino all'ultima scheda (la Casa delle Libertà di Silvio Berlusconi e l'Unione di Romano Prodi), ma anche nel Paese. Del resto la mobilitazione per convincere il numero maggiore di persone a recarsi alle urne sta diventando più che mai necessaria per entrambi i poli politici affinché si convinca l'ultimo cittadino utile a esprimere un voto a favore dell'uno o dell'altro schieramento; soprattutto in un rush finale dove il centrosinistra (dato per nettamente favorito già da mesi per il successo) sta intuendo che non sarà esattamente così semplice togliere il Cavaliere da Palazzo Chigi. I talk show diventano un'occasione per mettere in mostra i rispettivi programmi elettorali. Il salotto di Bruno Vespa svetta per importanza mediatica, nonostante vada in onda in seconda serata.

In quella puntata di Porta a Porta come ospiti in studio ci sono il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, il leader di Italia dei valori, Antonio Di Pietro, e le due donne protagoniste del clamoroso diverbio: Alessandra Mussolini (candidata di Alternativa Sociale) e Vladimir Luxuria (Rifondazione Comunista). I quattro dibattono dei Pacs (le unioni per le coppie di fatto) e di immigrazione. Lo scontro inizialmente più forte, però, è quello tra Castelli e Luxuria, che il Guardasigilli chiama in più occasioni "signor Guadagno", suo vero cognome. L'attrice di teatro e cinema risponde senza mostrare risentimento e la discussione prosegue con l'intervento della Mussolini: "Mi scusi, non voglio essere offensiva, ma che vuol dire transgender? Transgender, transgendarmi, sembra Schwarzenegger... Usiamo termini italiani".

L'escalation che mandò in tilt Luxuria e Mussolini

La prima schermaglia tra le due cade comunque velocemente con il cambio di argomento che sposta il dibattito verso le tematiche migratorie. Dopo aver elencato le motivazioni per le quali - secondo lei - l'immigrazione clandestina possa rappresentare un rischio per il Paese, Alessandra Mussolini venne etichettata come "fascista" da Di Pietro. "E me ne vanto!", è l'immediata replica dell'europarlamentare. Ed è a quel punto che interviene Luxuria: "Una che si vanta di essere fascista, mi preoccupa. Ci metterete al confino?". Lo scontro ormai s'infiamma. "A me preoccupa chi brucia le bandiere, chi grida 'dieci, cento, mille Nassyria'. Vergogna, vergogna, vergogna!", prima della frase che fu un macigno. "Si veste da donna e pensa di poter dire quello che vuole. Meglio fascista che frocio!".

A distanza di 17 anni, pare che le due non si siano mai del tutto chiarite ufficialmente rispetto a quello scontro. Nel corso degli anni Luxuria, che sicuramente fu colei che aveva ricevuto l'offesa più pesante, ha sempre tenuto aperto più di uno spiraglio con la Mussolini anche per potersi riappacificare. Quest'ultima non è mai parsa troppo propensa a un dialogo con l'"avversaria".

Almeno fino all'ottobre 2020, quando durante una puntata di Ballando con le stelle, sollecitata da Fabio Canino, ritornò sull'argomento e ammise di avere detto in quel contesto una "frase fuori luogo". Esplicite scuse non ce ne furono ma, qualche mese dopo, la Luxuria espresse i suoi complimenti alla Mussolini per avere sposato la causa del ddl Zan. Sarà bastato per sancire la pace?

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