L'opinione pubblica ha già decretato che per quanto accaduto all'esterno del liceo Michelangiolo di Firenze gli unici responsabili siano i sei ragazzi di Azione studentesca, che si sono comunque resi protagonisti di una violenza ingiustificabile. Il pm ha deciso di procedere per violenza privata aggravata come ipotesi di reato ma i punti oscuri sulla vicenda restano tanti, come spiegato a ilGiornale.it da chi conosce bene gli ambienti dei collettivi studenteschi di Firenze. Tuttavia, ormai non sembra esserci spazio per le riflessioni ma solo per il linciaggio dei colpevoli e per l'aggressione a quelli che vengono considerati i mandanti ideologici. Ed ecco che, quindi, durante il sedicente corteo antifascista organizzato nella serata di ieri si è potuto liberamente minacciare il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e inneggiare alle foibe.
Fratelli d'Italia si è dissociato più volte, l'ultima in aula per voce di Raffaele Speranzon: "La nostra condanna nei confronti della violenza come strumento politico è ferma, da qualsiasi parte essa provenga. Ma dire che un ragazzo di destra o di sinistra che sferra un pugno è la 'belva fascista' è inaccettabile". La fonte ascoltata da ilGiornale.it, per altro, ha raccontato di un episodio precedente a quello esecrabile accaduto lo scorso weekend, del quale però non esistono testimonianze: "Era il 9 febbraio e c'erano alcuni militanti di destra che stavano volantinando per il Giorno del ricordo, che commemora le foibe. All'improvviso sono arrivati alcuni studenti incappucciati - credo fossero cinque o sette - e hanno iniziato ad accanirsi in particolare contro un ragazzo. Avevano delle cinghie in mano. Nessuno è intervenuto. Nessuno ha fatto niente. Poi si sono diretti verso gli altri ragazzi ed è iniziata una vera e propria aggressione premeditata dei ragazzi del collettivo".
Corteo antifascista a #Firenze Cori dei manifestanti: "Meloni fascista, sei la prima della lista". E poi: "viva le foibe, il compagno Tito ce l'ha insegnato..." pic.twitter.com/OFLFZs9viD
— Local Team (@localteamtv) February 21, 2023
Ma al di là di chi ha iniziato ad aggredire chi, resta il fatto che quella che viene presentata da tutte le parti come una manifestazione antifascista si è trasformata in qualcosa di diverso e di violento. "Meloni fascista sei la prima della lista", è uno dei cori che si è alzato durante il corteo, mentre numerose bandiere della Jugoslavia di Tito sventolavano tra quelle con la falce e il martello. "Viva le foibe, il compagno Tito ce l'ha insegnato. Ogni fascista appeso fa infoibato", è un altro dei cori che sono stati più volte scanditi. E ancora: "Fascista di merda ti lascio morto in terra". E si prosegue con: "Fascisti carogne tornate nelle foibe". Questo è quanto è stato scandito durante il corteo dagli studenti. Un continuo richiamo al fascismo, ormai anacronistico, da parte dei collettivi che a sinistra vengono dipinti come privi di qual si voglia responsabilità per il clima di tensione che si sta sollevando.
Ora non resta che attendere la dissociazione da parte della sinistra per questa inaccettabile violenza, davanti alla quale ci si gira dall'altra parte.
E ci si gira dall'altra parte anche davanti al video pubblicato dal collettivo Scuole in lotta di Roma, che ha mostrato i raid vandalici nei confronti di alcune sedi di organizzazioni di destra, con evidente scopo intimidatorio, oltre che il rogo della corona deposta in ricordo di Paolo Di Nella, il militante del Fronte della gioventù ucciso dall'estremismo rosso. Ma da questo, a sinistra, non ritengono opportuno dissociarsi. Perché la narrazione dev'essere sempre e comunque a senso unico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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