Multe in calo a Bologna: può sembrare una bella notizia, in realtà non lo è. Perché se i bolognesi se la ridono per la diminuzione di circa il 75% di contravvenzioni negli ultimi mesi, il merito non è certo di un loro improvviso ravvedimento al volante. Semmai, il motivo del drastico taglio delle multe è da cercare altrove. Magari a Palazzo D'Accursio, casa politica del sindaco rosso Virgino Merola.
Una storia di cessioni di rami d'azienda, di fusioni e di scissioni dove il comune di Bologna è riuscito in un sol colpo a esautorare gli accertatori della sosta, lasciandoli di fatto nell'impossibilità di emettere multe. E se gli automobilisti bolognesi hanno potuto riporre in un cassetto il codice della strada per qualche tempo, un po' meno bene è andata alle casse comunali: la perdita secca è stata di almeno due milioni di euro.
Tutto ha inizio lo scorso 28 novembre quando il Consiglio comunale di Bologna approva il progetto unitario di scissione e fusione di Fer srl, la società di trasporto ferroviario, e Atc SpA con la costituzione di una nuova società. Di fatto, tutto il trasporto pubblico locale confluisce nella nuova società (Tper), mentre, la gestione della sosta rimane in Atc che, di conseguenza, viene anche largamente ridimensionata nell'entità del proprio capitale sociale. Ed è qui che il comune di Bologna inciampa. «Il progetto di scissione/fusione - spiega il consigliere comunale bolognese del Pdl Lorenzo Tomassini - ha trascurato ogni valutazione giuridica sulle conseguenze del trasferimento del trasporto pubblico locale ad altra società e, quindi, al permanere dei poteri di accertamento delle contravvenzioni di un'azienda svuotata del trasporto locale». In concreto, dal primo giorno di febbraio, i cittadini bolognesi, a causa del demansionamento degli ausiliari della sosta, non hanno più visto tutelate la Ztl, gli scivoli per invalidi, gli attraversamenti pedonali, le piste ciclabili, gli stazionamenti pericolosi in prossimità di incroci, le corsie preferenziali dei bus, gli stalli riservati per residenti, gli stalli riservati per disabili, le aree carico e scarico.
Un bel problema. Tanto che nei giorni scorsi la giunta Merola ha dovuto ammettere il «far west stradale» e il calo delle contravvenzioni del 75%: solamente nei giorni scorsi la situazione pare sia stata sanata. Ma intanto il buco resta. «Negli ultimi tre anni - spiega Tomassini - per le codifiche di fatto sterilizzate dallo svuotamento delle competenze degli accertatori, il Comune ha incamerato una media di 5,5 milioni di euro».
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