Ogni occasione è buona per guadagnare un po’ di visibilità, soprattutto se gli ultimi mesi sono stati particolarmente disastrosi in termini di popolarità. Lo sa bene Aboubakar Soumahoro, che nelle ultime settimane è tornato a farsi sotto sul dossier immigrazione. Al centro del dibattito mediatico per lo scandalo delle cooperative di famiglia, il sindacalista con gli stivali sembra intenzionato a fare la lezione al premier Giorgia Meloni sulla gestione dei migranti, in riferimento alla legge Bossi-Fini e alle tante anomalie registrate nel rilascio dei visti.
La Meloni ha inviato un esposto alla Direzione nazionale Antimafia e al Procuratore nazionale Giovanni Melillo per accendere i riflettori sul numero esorbitante di nulla osta e sulla minima percentuale di migranti che alla fine sottoscrive un contratto di lavoro. Una preoccupazione comprensibile, di buonsenso, ma Soumahoro ha provato a cogliere la palla al balzo con una delle sue solite filippiche:“Invece di andare a bussare all'Antimafia venga in Parlamento a spiegare il perché di questo disastro, determinato anche dalle norme stabilite dal suo esecutivo. I problemi creati dalla politica devono innanzitutto trovare soluzione nella politica”.
Certo di possedere la verità in tasca, Soumahoro ha invitato la Meloni a non far propaganda politica (da che pulpito) e l’ha sfidata a sostenere la sua proposta di legge nata dall'ascolto delle associazioni e dalle reti dei migranti. Sul tavolo l’abolizione della Bossi-Fini e il superamento del click day con il rilascio del permesso di soggiorno per ricerca di lavoro in modo costante. Ma non solo. Soumahoro ha infatti puntato su uno dei tanti cavalli di battaglia della sinistra, ossia la regolarizzazione di tutti i migranti già presenti in Italia.
“Solo così si può veramente mettere al centro i bisogni delle persone e le esigenze delle imprese italiane, tenuto conto, anche, che il tessuto produttivo e demografico dell'Italia è profondamente cambiato ed evoluto”, la sicumera del parlamentare ex Avs e ora nel Misto, con l’immancabile quanto gonfio riferimento alla pluralità dell’Italia di oggi. Difficilmente il premier riserverà del tempo alla proposta di Soumahoro, non per riluttanza nei confronti del dialogo quanto per la sua natura indiscutibilmente strumentale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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