Migranti, si lavora a una stretta sulle espulsioni e gli allontanamenti

Il Dl Migranti sta prendendo forma con gli emendamenti, tra i quali quelli presentati da Sara Kelany per migliorare l'iter delle espulsioni

Migranti, si lavora a una stretta sulle espulsioni e gli allontanamenti
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Prende forma il Dl migranti con gli emendamenti che ne definiscono il campo di applicazione. Gli emendamenti a firma Sara Kelany, presentati in commissione Affari costituzionali alla Camera, sono relativi a modifiche nelle procedure di espulsione degli stranieri. Con un primo emendamento, viene stabilito che "fuori dei casi previsti dal codice penale, il giudice ordina l'espulsione dello straniero che sia condannato per taluno dei delitti previsti dagli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale".

I due codici citati sono relativi all'arresto obbligatorio in flagranza e all'arresto facoltativo in flagranza di reato. La "conditio sine qua non" per procedere con l'espulsione è che lo straniero venga considerato socialmente pericoloso. Sull'emendamento dell'onorevole Kelany è arrivato il parere positivo di governo e relatore. Attualmente, l'articolo 15 del testo unico sull'immigrazione prevede che il giudice può ordinare l'espulsione. Con la modifica, l'espulsione non è più una facoltà del giudice ma è imposta.

Un secondo emendamento, che vede sempre l'onorevole Kelany come primo firmatario, prevede che il giudice, "nel pronunciare nei confronti di un cittadino di un altro Stato dell'Unione europea una sentenza di condanna o di applicazione della pena su richiesta a norma dell'articolo 444 del codice di procedura penale per un reato non colposo, quando ritiene di dover irrogare la pena della reclusione entro il limite di tre anni e non ricorrono le condizioni per ordinare la sospensione condizionale della pena può sostituire la reclusione con la misura dell'allontanamento immediato con divieto di reingresso nel territorio nazionale".

L'allontanamento, si specifica nell'emendamento, è previsto "per un periodo corrispondente al doppio della pena irrogata". Un dispositivo che permette di allontanare dal territorio italiano soggetti ai quali è stata comminata una pena inferiore ai 3 anni. In linea generica, si tratta dei reati più frequenti commessi dagli stranieri, contro i quali con l'emendamento Kelany si potranno avere strumenti migliorati per il contrasto alla criminalità.

Governo e relatore hanno già fornito un parere positivo previa riformulazione. Nella nuova formula, viene specificato che l'allontanamento è immediatamente eseguito dal questore, anche se la sentenza non è definitiva.

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