"Mollato senza rimorso". Mentana smaschera la sinistra sul caso Soumahoro

Il giornalista allude sui social all'attualità e descrive il "meccanismo" adottato con le presunte icone progressiste. "Si innalzano finché non esplodono per umane contraddizioni"

"Mollato senza rimorso". Mentana smaschera la sinistra sul caso Soumahoro

Icone della sinistra portate in palmo di mano. Blandite e celebrate come esempi di presunta superiorità morale. Esaltate oltremodo fino a quando scoppia la bolla. A quel punto, infatti, scatta il fuggi fuggi dei compagni e degli adulatori d'un tempo. "Il meccanismo è sempre uguale". Enrico Mentana sferra una staffilata ai progressisti di casa nostra, prendendo spunto probabilmente dalle recenti vicissitudini del caso Soumahoro. Senza citare in modo esplicito il deputato di origini ivoriane, il giornalista ha affidato ai social una riflessione adattabile alle circostanze che hanno portato l'esponente politico ad autosospendersi dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi-Sinistra.

Il "meccanismo" svelato da Mentana

Dopo quella decisione, dovuta all'onda d'urto dell'indagine sulla suocera del deputato, Mentana ha toccato su Facebook un nervo scoperto della sinistra. "Il meccanismo è sempre uguale, nasce da uno stesso riflesso condizionato: si innalza una figura a simbolo della lotta su temi e battaglie che non ci piace né vedere né affrontare, quasi sempre nel sud non illuminato dalle fiction, la si gonfia esaltandola e lusingandola, finché invariabilmente non esplode per varie umane contraddizioni", ha scritto il direttore del TgLa7, ricostruendo l'ideale parabola percorsa da alcune personalità trasformate in icone del progressismo. Poi il giornalista ha descritto l'improvvisa traiettoria discendente a cui quelle stesse figure sarebbero condannate.

"Mollato senza rimorso"

"A quel punto la si molla all'istante, e con lei - senza alcun rimorso - le sue battaglie e le piaghe che combatteva. Come fu per l'archetipo: morto Masaniello la sua gente mazziata torna nell'ombra, senza più voce. Li chiamiamo invisibili perché in fondo siamo i primi a non volerli guardare", ha osservato Mentana. Allusiva, ma piuttosto comprensibile, la critica a quei leader politici di sinistra che ricorrono a questo "meccanismo" contraddittorio ed emblematico, rispetto al quale diversi commentatori social hanno subito colto dei riferimenti all'attualità.

Le contraddizioni politiche del caso Soumahoro

Difficile, del resto, non pensare alle traversie del caso Soumahoro. Dopo gli iniziali e imbarazzati silenzi della sinistra sulla famiglia del deputato (che - lo ricordiamo - non è indagato), qualcuno si è reso conto dei contraccolpi politici del caso.

Così, il parlamentare si è dovuto autospendere dal gruppo di Verdi e Sinistra, scaricato di fatto pure da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. "Avrebbe dovuto cercare un confronto con noi e informarci della situazione. Sono molto preoccupato", aveva fatto sapere l'esponente di sinistra.

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